SANTA CROCE CAMERINA – Morte Loris, il legale della famiglia: “Non è indagata”. Perquisita abitazione cacciatore

Sono durati alcune ore i rilievi effettuati dalla polizia scientifica nell’abitazione dei genitori di Loris Stival, il bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. In serata la polizia ha portato via alcuni oggetti del bambino e un computer. Secondo quanto riferito dal legale della famiglia, l’avvocato Francesco Villardita, servirebbero a “ricostruire il profilo psicologico di Loris”. Il legale ha aggiunto che la madre del bimbo “non è indagata”.

“La mamma di Loris  è parte lesa nell’inchiesta”, ha ribadito l’avvocato. Il racconto della donna, Veronica Panarello, è stato smentito nelle ultime ore da alcuni video: la mattina di sabato 29 novembre il bambino non è mai arrivato a scuola, come ha sostenuto la mamma, ma è rientrato a casa. Le immagini, registrate da una telecamere ad una cinquantina di metri dall’abitazione della famiglia, confermano dunque i dubbi di investigatori ed inquirenti che ora vogliono capire perché Veronica ha raccontato loro una versione diversa da quella immortalata nei frame del video.
Nelle immagini si vede che Loris, attorno alle 8.30, scende dalla Polo nera della mamma e va verso il portone di casa. Da quel momento in poi di lui non ci sono più immagini, almeno tra quelle visionate finora dagli investigatori: ricompare, 8 ore dopo nel canalone a Mulino Vecchio. Morto. Tesi contestata dal legale della donna: “La signora ha portato Loris a scuola”.
“Esistono diversi video che sono allo studio. Ci sono 42 telecamere che hanno ripreso 24 ore e sono tutte interessanti e utili” si limita a dire il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia sottolineando che in questa fase ogni notizia non ufficiale può “danneggiare in modo irreversibile” le indagini. Ma il procuratore aggiunge anche che “non ci saranno tempi lunghi per chiarire le prime cose”. Il che significa che la svolta ancora non c’è ma che gli investigatori hanno imboccato una pista ritenuta molto interessante.

Nel pomeriggio una quindicina tra poliziotti e carabinieri si sono presentati su mandato della procura in via Garibaldi e sono rimasti nell’abitazione di Loris fino a tarda sera. Gli uomini della scientifica e del Racis hanno operato anche con il Luminol, per rilevare la presenza di tracce non visibili ad occhio nudo, e hanno raccolto una serie di elementi che saranno poi analizzati dagli specialisti dello Sco della polizia e del Ros dei carabinieri. Prelevato anche un tablet o un telefonino che Loris usava, per capire con chi e se era in contatto con qualcuno, con chi scambiava messaggi.

Allo stato delle indagini sul registro degli indagati, con l’accusa di sequestro di persona e omicidio, rimane comunque il solo nome di Orazio Filone, il cacciatore che sabato pomeriggio ha trovato il corpo di Loris nel fosso a Mulino Vecchio. Un atto dovuto per consentire di fare gli accertamenti irripetibili sulla sua auto e sui suoi vestiti. Nella notte la polizia scientifica ha eseguito una perquisizione nella sua abitazione. Gli inquirenti continuano a ritenere poco plausibile la spiegazione che l’uomo ha dato del perché, appena saputo della scomparsa di Loris, si sia diretto proprio in quel punto dove poi è stato trovato il corpo. Così come sono ancora da chiarire i rapporti dell’uomo con la famiglia del piccolo.

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