SANTA CROCE CAMERINA – Oggi l’ultimo saluto al piccolo Loris. [FOTO]

Un lungo applauso composto e il lancio di palloncini bianchi e azzurri, al rintocco della campana. Così è stata salutata la bara bianca di Loris Andrea Stival, il bimbo di otto anni ucciso il 29 novembre scorso, all’uscita dalla chiesa di San Giovanni.

I familiari, sistemati nelle prime file si sono alzati per seguire il feretro bianco a cominciare dal padre del bambino Davide Stival, in lacrime, poi gli zii paterni Jessica, Cinzia, Davide e Salvatore, la nonna Pinuccia, e i familiari della madre, Veronica Panarello, in carcere accusata del delitto.

All’uscita dalla chiesa, la bara di Loris è stata sollevata più volte e ha fatto il giro della piazza perché tutti i cittadini potessero salutarlo per l’ultima volta. Una ragazzina in lacrime ha lasciato andare il palloncino bianco che teneva in mano come ultimo saluto al bambino ucciso. Oltre duemila persone hanno affollato piazza Vittorio Emanuele assiepate dietro le transenne.

L’ARRIVO IN CHIESA DELLA BARA BIANCA. Il feretro bianco del piccolo è giunto in piazza Vittorio Emanuele e ha fatto il suo ingresso nella chiesa di San Giovanni Battista da un ingresso laterale, la bara è stata portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide. Le forze dell’ordine hanno chiuso le transenne nella piazza non appena è stata raggiunta la capienza della chiesa. Molte le persone rimaste fuori. La piazza è stata transennata e presidiata dalle forze dell’ordine. Sono poche le corone di fiori davanti alla chiesa San Giovanni Battista. Qualcuno si avvicina per sistemarle vicino alle porte blindatissime della chiesa e si allontana per evitare di essere ripreso dalla telecamere.

UN CUORE DI FIORI DELLA MAMMA. Sul sagrato della chiesa c’è anche una corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta ‘Loris’, accompagnata da un nastro bianco con la scritta ‘La mamma Veronica’.

L’OMELIA DEL VESCOVO DI RAGUSA. “Un bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato”, ha affermato il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, nell’omelia. “La notizia mi fu data da due sms di un amico, laconici e freddi, come fredda è la morte: Bambino scomparso a Santa Croce… Bambino ucciso. Una notizia tremenda. Un fatto assurdo. Un gesto disumano. Veramente l’uomo ‘ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità'”.

“Quando ciò avviene – ha aggiunto il vescovo – la nostra umanità si ribella e le domande insorgono e si inseguono. Non solo quelle rivolte agli uomini, ma anche quelle rivolte a Dio. Perché? Perché Dio non è intervenuto? Perché non ha bloccato la mano omicida? Se Dio è Padre, come può permettere che un bambino, innocente e indifeso, sia ucciso e buttato in un canalone?”.

Al termine dell’omelia monsignor Paolo Urso ha detto: “Se non sono stato capace di dire parole veramente consolanti, sia lo stesso Signore a deporre nel cuore dei familiari del piccolo Loris e di tutti voi quelle parole che leniscono il dolore, asciugano le lacrime, rasserenano la vita”.

I MESSAGGI DELLA PRESIDE E DELLA MAESTRA. “In momenti come questo è estremamente difficile trovare parole che possono alleviare una Cosi grande sofferenza. La verità è che non ci sono parole che possono portare rimedio o consolazione”. Così ha affermato Giovanna Campo, la preside dell’istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Santa Croce Camerina, frequentato dal piccolo Loris Stival, leggendo una lettera a conclusione i funerali del bambino.

“Quello che voglio poter esprimere a nome mio e di tutta la comunità scolastica, ma credo anche dell’intera cittadina – ha aggiunto – è far sentire alla famiglia distrutta dal dolore la presenza sentita e la vicinanza reale di tutti noi, noi che in questo momento siamo assolutamente incapaci di proteggere chi è in lutto dall’infinito dolore della perdita e di alleviare la sofferenza di così grande portata!”.

“Accettare il fatto che la persona amata sia definitivamente scomparsa – ha proseguito la preside – richiede alla famiglia uno sforzi sovrumano che nessuno di noi potrà comprendere fino in fondo. Noi in questo momento vogliamo solo far senti la nostra presenza sincera e calorosa, il nostro affetto e la vicinanza alla famiglia in lacrime”.

“Questo affetto e questo sostegno – ha continuato – non si esauriscono oggi. Noi ci siamo oggi e ci saremo domani e tutti i giorni a venire per dare conforto alla famiglia dichiarando la nostra disponibilità anche solo per ascoltare e per ricordare insieme il nostro piccolo Loris”. “Mi consenta il papà – ha continuato – questo possessivo vuole solo descrivere il nostro affetto per il piccolo angelo che anche noi nel nostro piccolo abbiamo amato e che rimarrà sempre nei nostri cuori”.

“I tuoi insegnanti e i tuoi compagni sentono la tua mancanza. Ci mancano i tuoi occhi castani, la tua gioia e voglia di vivere”, ha aggiunto la maestra di Loris, Teresa Iacono, durante i funerali del piccolo. “Preghiamo ogni giorno – ha continuato la maestra – affinché tu possa trovare lassù la pace che meriti e che qui non hai trovato, e ti chiediamo da lassù di aiutarci a comprendere il motivo di questo tragico evento. La tua scuola ti porterà sempre nel cuore”.

IL DOLORE DEL PAESE. La città si stringe al dolore della famiglia Stival e partecipa come può. Dentro il caffè Mokambo, proprio di fronte alla piazza, ci sono palloncini azzurri e bianchi che i proprietari faranno volare alla fine della cerimonia.

PRESENTE IL PREFETTO DI RAGUSA. Presente il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè: “Sono qui per manifestare il mio profondo cordoglio personale e delle istituzioni che rappresento. Confido nell’impegno della Procura affinché sia fatta piena luce su questo tragico caso e a questo proposito auspico che sia rispettato il lavoro degli inquirenti e possa essere assicurata la necessaria collaborazione da parte di coloro i quali possano dare aiuto agli inquirenti per le indagini”.

IL CORTEO DEI COMPAGNI DI SCUOLA. Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la preside sta partendo da piazza degli studi per raggiungere la chiesa dove si celebreranno i funerali del piccolo Loris Stival. In testa la classe di Loris, i più piccoli sono accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle medie. I bambini tengono in mano un palloncino bianco con la foto di Loris. Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris stanno arrivando in piazza San Giovanni Battista per i funerali. Alcuni tengono uno striscione con su scritto: “Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calciare”.

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