SCIACCA – Due sospettati per i cani uccisi con esche avvelenate: a Canicattì impiccati 2 cuccioli

Svolta nelle indagini sull’avvelenamento di 27 cani in contrada Muciare a Sciacca. La Procura della Repubblica di Sciacca ha individuato due persone a carico delle quali avrebbe raccolto elementi significativi su un loro possibile coinvolgimento nella strage dei randagi.

Ancora da chiarire se i due siano già stati iscritti nel registro degli indagati e se si tratti di gente residente nella zona in cui è avvenuta la strage.

E un altro un vile gesto su cani e ha scosso tutta la comunità canicattinese e soprattutto Vittorio Russo  il padrone dei poveri animali, di appena 40 giorni, che il ragazzo teneva con se in attesa di darli in adozione. Due cuccioli sono stati  impiccati ad un albero, nei pressi di via Torres a Canicattì,

Anche il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, ha espresso sdegno per quanto accaduto:

“Ho appena appreso della terribile e agghiacciante notizia dell’uccisione di inermi cuccioli nella nostra città . Dopo gli altrettanto terribili episodi accaduti a Sciacca e Licata, anche la nostra comunità si trova a dover fronteggiare una così indegna barbarie, che non può trovare alcuna giustificazione e tolleranza, neanche messa in rapporto con la problematica del randagismo, seppur grave, ma che nulla ha a che fare con la disumana crudeltà. Metteremo a disposizione tutte le forze necessarie affinché sia fatta luce e che vengano assicurati alla giustizia gli aguzzini”.

E per non dare la soddisfazione di protagonismo a chi ha compiuto l’ennesimo orribile insano gesto verso i cuccioli di Canicattì abbiamo preferito pubblicare l’immagine del cucciolo sopravvissuto.

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