SCIACCA – Feto morto tra i rifiuti

La procura di Sciacca indaga su un feto morto ritrovato questa mattina tra i rifiuti speciali dell’ospedale Giovanni Paolo II. Il ritrovamento è stato fatto da un addetto alla raccolta dei rifiuti.

È intervenuta la polizia di stato. Il procuratore capo Vincenzo Pantaleo ha disposto l’autopsia sul corpicino al fine di conoscere l’età del feto e le cause del decesso.

“Stiamo conducendo un’attività funzionale alla ricostruzione dei fatti, ossia capire come il feto sia finito fra i rifiuti speciali e individuare la persona che ha abortito”. Lo ha spiegato il procuratore di Sciacca, Vincenzo Pantaleo, che sta coordinato il fascicolo di inchiesta.

In una nota il direttore Sanitario dell’Asp di Agrigento, Alfredo Zambuto, ha detto che “in ordine al ritrovamento all’interno del grigliato grossolano dei residui di fognatura della rete fognante dell’ospedale di Sciacca, di un feto di circa 16-17 settimane, si è provveduto ad informare immediatamente l’autorità giudiziaria per l’avvio delle indagini”.

Nello stesso nosocomio, nel marzo del 2008 si verificò un caso analogo. Allora una puerpera partorì, prematuramente, alla 21sima settimana di gestazione, due gemelli: uno nacque già morto e rimase nella camera mortuaria dell’ospedale da dove sparì finendo fra i rifiuti speciali. Allora, però il padre reclamò la restituzione del corpicino e venne aperta un’inchiesta.

All’ospedale di Sciacca si registrano circa 250 interruzioni volontarie di gravidanza – entro il terzo mese – all’anno, mentre 130 circa sono gli aborti spontanei. La raccolta dei rifiuti speciali, al nosocomio di Sciacca, avviene due volte alla settimana. Quindi il feto ritrovato nelle ultime ore sarebbe riconducibile a un aborto recente.

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