SCIACCA – Omicidio Cangialosi, la moglie Celeste Saieva a “Storie Maledette” della Leosini

Appuntamento in prima serata su Rai 3 con la seconda puntata di Storie Maledette, il programma tv con Franca Leosini e le sue interviste ai protagonisti di storie di cronaca nera. In questo nuovo appuntamento, Franca Leosini ha intervistato Celeste Saieva, oggi reclusa nel carcere di Bollate, Milano, dopo essere stata condannata a 30 anni per il delitto del marito.

All’epoca dei fatti aveva 22 anni ed il suo fascino ammaliava gli uomini. La Saieva, madre di due bambini, è stata condannata a 30 anni di carcere, con sentenza definitiva, per l’omicidio di suo marito Michele Cangialosi, avvenuto a Sciacca, nella notte tra il 20 e 21 aprile del 2009. La donna, aveva agito con la complicità del suo amante, Nicola Piazza, e con quella di altri due giovani, uno dei quali era Paolo Naro, più un terzo giovane, ancora minorenne all’epoca del fatto. La donna anche oggi continua a dire di essere innocente. Anche Nicola Piazza e Paolo Naro furono condannati a 30 anni di carcere, mentre il minorenne fu condannato a 9 anni e 4 mesi dal tribunale dei minori. Celeste Saieva denunciò la scomparsa del marito nei primi giorni del mese di maggio di quell’anno, ma per diversi mesi era rimasta sconosciuta ai più la ragione della scomparsa di Michele Cangialosi che, a detta della moglie, era capitato altre volte che l’uomo si allontanava da casa. A Sciacca però in molti da tempo sapevano che i due non andavano molto d’accordo e litigavano, nonostante il fatto che avessero due bambini piccoli da mantenere.

Dalle indagini è emerso come Cangialosi fosse un uomo violento e la Saieva stesse cercando in tutti i modi di sbarazzarsi di lui. Celeste Saieva a Franca Leosini ha raccontato il suo dolore, lo strazio, degli anni vissuti in galera. Un’intervista dolorosa durante la quale la Saieva non ha mai smesso di professare la sua innocenza , ma anche carica di aspettative da parte di chi spera ancora di intravedere un barlume di luce in fondo al tunnel.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *