SERIE B – Anno nuovo, Catania vecchio

a.cig.) Non è cambiato nulla. La sosta di venti giorni, tre acquisti e un nuovo allenatore restituiscono al campionato di B lo stesso Catania del 2014. Una squadra molle, slegata, spaesata. Il 3-0 incassato a Lanciano non fa altro che perpetuare una lunga crisi, di gioco e di risultati. 

Gli etnei non vincono da fine novembre, non raccolgono un punto in trasferta da due mesi e sono alla terza sconfitta consecutiva. Con risultati del genere, trovarsi al terz’ultimo posto, in piena zona retrocessione, è semplicemente inevitabile. Altrettanto inevitabile è la sconfitta di Lanciano, giunta al termine dell’ennesima prestazione senza capo né coda.

L’effetto-Marcolin non si avverte, come non si avverte neppure l’innesto di Belmonte, Coppola e Maniero, appena arrivati grazie alla finestra di mercato di gennaio e subito mandati in campo tra i titolari. Il fatto che tutti e tre abbiano combinato pochissimo è sintomatico dei problemi complessivi di un gruppo nel quale inserirsi non può che essere altrettanto problematico.

Così Belmonte naufraga con l’intera difesa partendo a destra e poi accentrandosi dopo l’uscita di Spolli per problemi fisici (altra piaga stagionale, anche se stavolta si tratta dei postumi di un colpo alla testa), Coppola cerca inutilmente la posizione prima di fare il terzino d’emergenza in seguito all’infortunio del capitano e Maniero attende invano palloni giocabili.

Le novità di giornata, completate dal ritorno di Terracciano tra i pali al posto del partente Frison e dal 4-3-1-2 con l’azzardo di Chrapek in appoggio alle due punte Calaiò-Maniero, sono del tutto inefficaci. Nonostante la pausa, il Catania palesa una prevedibilità assoluta, tale da rendere la fase offensiva inesistente o quasi, e soprattutto denuncia i soliti, gravi limiti atletici al cospetto di un avversario che corre molto di più.

Il portiere di casa Nicolas può dormire sonni tranquilli per l’intero incontro guardando i compagni costruire una vittoria assolutamente legittima. Terracciano ritarda la resa salvando due volte su Gatto, ma poi deve capitolare sul tocco di petto di Monachello, imbeccato da un’accelerazione di Gatto, lesto a seminare Escalante e Coppola in velocità.

L’erroraccio di Sauro, che si fa fregare da Gatto su un lancio lungo, e il bel duetto Grossi-Monachello che porta al tris mettendo brutalmente a nudo tutte le carenze difensive rossazzurre completano il quadro di 90′ pessimi per gli uomini di Marcolin, svagati in difesa, in perenne affanno a centrocampo (molto male Escalante e Almiron, tardivo l’innesto del generoso Rosina, non al meglio e per questo tenuto inizialmente fuori) e abulici in attacco.

Qualcuno, a Catania, dopo gli ultimi acquisti ipotizzava clamorose rimonte in chiave play off. Meglio svegliarsi e capirlo una volte per tutte: qui c’è da salvare la categoria.

LANCIANO-CATANIA 3-0
Lanciano
(4-3-3): Nicolas 6; Aquilanti 6, Troest 6.5, Ferrario 6, Mammarella 6; Di Cecco 6.5, Bacinovic 5.5, Grossi 7 (34′ st Vastola 6); Piccolo 6.5 (21′ st Pinato 6.5), Monachello 7.5, Gatto 7 (34′ st Agazzi 6). In panchina: Aridità, Amenta, Fioretti, Conti, Nunzella, Carpentieri. Allenatore: D’Aversa 7.
Catania (4-3-1-2): Terracciano 6.5; Belmonte 4.5, Sauro 4, Spolli 5.5 (33′ pt Escalante 4), Capuano 4.5; Coppola 4.5, Rinaudo 4.5, Almiron 4 (9′ st Rosina 6); Chrapek 4; Calaiò 4.5, Maniero 5 (27′ st Cani 5). In panchina: Frison, Garufi, Barisic, Jankovic, Ramos, Odjer. Allenatore: Marcolin 5.
Arbitro: Nasca di Bari 6.
Reti: 43′ pt Monachello, 8′ st Gatto, 24′ st Grossi.
Note: giornata soleggiata, terreno in condizioni approssimative, spettatori 3.000 circa. Espulso Bacinovic al 39′ st per fallo di reazione. Ammoniti Aquilanti, Capuano, Spolli, Rinaudo, Calaiò, Grossi, Ferrario. Angoli 1-1. Recupero: 3′; 3′.

FONTE: LA SICILIAWEB
Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *