SICILIA – Al via la sfida dei 7 Grandi a Taormina

Il presidente Usa Donald Trump è atterrato nella tarda serata di ieri all’aeroporto di Sigonella in Sicilia per partecipare al G7 che si apre oggi a Taormina. Trump ha lasciato Bruxelles dove ha partecipato al vertice straordinario della Nato. In compagnia della moglie Melania, Donald Trump ha salutato dalla scaletta dell’Air Force One. Il presidente Usa è stato accolto dalle autorità italiane sulla pista dell’aeroporto di Sigonella. La first lady, sorridente, indossava un tubino nero senza maniche. Donald Trump e la moglie Melania sono poi saliti a bordo dell’elicottero presidenziale, destinazione Taormina. A Taormina in serata è arrivato anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

IL VERTICE. Tutti d’accordo e pronti a scendere in campo sulla lotta al terrorismo che, a pochi giorni dalla strage di Manchester, irrompe sul tavolo tra le priorità del G7 di Taormina. Ma lontani sul clima, che rischia di essere il nodo più spinoso del summit. Tra i sette, molti i volti nuovi: Paolo Gentiloni, Donald Trump, Emmanuel Macron e Theresa May siederanno per la prima volta al tavolo del club, portando cambi di rotta nelle politiche dei loro Paesi. Primo tra tutti quello del presidente Usa, che sul clima sembra intenzionato a non mollare.

Tra un ingente schieramento di sicurezza, tante ‘chicche’ (dal concerto della Filarmonica della Scala a una mostra con Leonardo e ‘L’Ignoto Marinaio’ di da Messina) e qualche timore per le annunciate manifestazioni del ‘controvertice’, i lavori in una Taormina blindata saranno serrati. Anche sull’Africa, sia come emergenza fame e carestie che come continente d’origine delle migrazioni. Si parlerà pure della necessità di spingere crescita e lavoro e delle crisi internazionali, dalla Siria all’Ucraina, dal Medio Oriente alla penisola coreana. Passando per il ruolo delle donne. E, anche, del rapporto con Mosca. Gentiloni è stato la scorsa settimana da Putin che, scherzando, ha detto di avergli dato un messaggio ‘segreto’ per i Grandi. L’Italia, ferma nella posizione del rispetto di Minsk per l’Ucraina, vuole tenere aperto il dialogo e certamente porrà il tema.

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