Scontro aperto tra l’agenzia che ha affittato la villa e Selvaggia Lucarelli. L’agenzia ha denunciato il fatto che l’ospite non ha saldato il conto, ma si è limitata al pagamento della caparra iniziale, 2.000 euro, rifiutandosi di versare gli altri 8.000 secondo contratto. L’agenzia, la Compass Cultura Ltd, non ci sta, rigetta le accuse arrivate dalla giornalista e scrive una lunga nota su Facebook.
«Una guerra mediatica combattuta a colpi di fango, come quella che si è abbattuta su di noi negli ultimi giorni, ci trova assolutamente impreparati. Siamo una piccola agenzia che cerca di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi possibile. La signora Lucarelli ha modi e toni molto lontani dal nostro modo di fare. La polemica è il suo pane quotidiano, benzina della sua attività social dove spesso incrocia le armi con suoi pari. Una situazione molto diversa da quella in cui, dalla sua posizione di soggetto potenzialmente credibile, decide di sferrare il colpo contro una minuscola realtà come la nostra, ammantando un obiettivo personale (non pagare il conto previsto dal contratto) con la crociata che nessuno può non condividere contro la spazzatura e l’incuria che ammorbano le nostre strade. Fosse vero, sarebbe da rivolgerle un plauso: il volto noto che dal Nord viene a civilizzare il Sud.
Ma, e arriviamo al punto, tutto questo è vero? La famosa Lucarelli si è esposta per rabbia e amore della Sicilia, o per alzare una cortina fumogena sul fatto che ha trascorso alcune settimane in una villa da lei stessa definita bellissima, pagando solo i duemila euro di anticipo, perché ad oggi non ha manifestato intenzione di pagare il resto? Iniziamo dai fatti. La signora Lucarelli, giunta il 29 luglio presso la proprietà da noi gestita, avrebbe dovuto provvedere al saldo della pigione concordata entro il 28, avendo versato già un acconto. L’abbiamo ugualmente accolta in buona fede, certi che avrebbe onorato, l’obbligazione assunta contrattualmente. Alla nostra cortese richiesta di saldo, avvenuta il 4 agosto, muta atteggiamento e il 7 agosto inizia a lamentare una serie di inefficienze della casa, la maggior parte delle quali rivelatesi fantasiose dopo un sopralluogo di tecnici specializzati, effettuato tempestivamente. L’11 agosto giorno dei 48,8 gradi nella provincia di Siracusa, le linee Enel vanno in sovraccarico e l’episodio si ripete ancora nelle sere successive, per lo più per distacchi di breve durata. In una occasione la comitiva Lucarelli decide addirittura di prenotare una camera altrove perchè infastidita dall’assenza di corrente. La nostra amministrazione invia prontamente una pec alla signora Lucarelli, in cui le offre – per il disagio di quella notte – uno sconto e propone la rescissione anticipata del contratto e il pagamento dei soli giorni goduti; specificando però che se avesse deciso di restare avrebbe dovuto onorare il pagamento della cifra stabilita nel contratto. La Lucarelli decide invece di rimanere nella proprietà, palesando da allora l’intenzione di non pagare e diventando estremamente aggressiva e volgare nelle comunicazioni telefoniche con i membri della nostra agenzia.
In ultimo adduce fantasiose ricostruzioni secondo le quali non le sarebbe stato consentito di fare correttamente la differenziata e, addirittura, insinuando che, il proprietario non pagasse la TARI. Per essere chiari: i mastelli erano in casa ma per rendere il servizio più comodo le abbiamo messo a disposizione una persona per effettuare lo smaltimento al posto suo. Infine la comitiva ha lasciato la proprietà con un anticipo di 48 ore. Senza saldare il conto. Dopo quasi una settimana di messaggi di ringraziamento e di soddisfazione, – che ovviamente possiamo produrre in qualunque momento – sulla villa, stories su instagram ci siamo permessi in punta di piedi di richiedere il pagamento. Da lì la splendida villa si è trasformata in una villa da incubo. Fino alla narrazione sul disastro rifiuti, purtroppo realmente esistente, ma piegato ad un interesse privato e particolare. Siamo amareggiati che, anche dai siciliani, la lettura spicciola sia quella del tenore “Ma se è stata truffata da una agenzia, non deve buttare fango su tutto”. La signora Lucarelli non è stata truffata da nessuno. Ci dispiacciono i modi e ci dispiace che la signora Lucarelli abbia alzato un polverone su punti deboli della nostra terra in un momento così difficile per il turismo. Ovviamente in sedi più congeniali faremo valere le nostre ragioni. Una cosa però ce la domandiamo. È giusto che gli influencer abbiano questo potere ricattatorio? È giusto ed è coerente con il profilo di volto potenzialmente credibile che una professionista come la Lucarelli, in prima fila, a parole, contro il bullismo, abbia realizzato un atto deliberato di bullismo mediatico nei confronti di una realtà, come la mia, che non può reggere il confronto mediatico con lei?».
Fin qui la sintesi della nota della Compass Cultura Ltd. La replica di Selvaggia Lucarelli è arrivata sulla stessa pagina Facebook dell’agenzia: «Ho pagato, purtroppo, una caparra presso un conto estero (come mai? Dove pagate le tasse? Perché su vari siti è richiesto pagamento in soli contanti al proprietario?) chiederemo i danni tutti e 4, altro che saldare. Per la cronaca, siete andati per via legale anche lo scorso anno con il locatario Marco L., il quale ha avuto tutti i nostri problemi, come da scambi dei legali che ci sono stati mostrati. Il resto sono bugie (pubblicate i nostri tanti messaggi di soddisfazione e ringraziamento???) e sulla raccolta differenziata che effettua il vostro dipendente Luca (il proprietario ha detto che è assunto da Compass) vi comunico che siete disinformati. C’è una discarica nella villa che affittate come “museo”. La presenza della discarica la comunicate agli ospiti? Dei cani in gabbia nelle loro feci? Della roulotte fatiscente? Dell’aria condizionata inesistente se non nelle camere da letto? Del fucile sotto al divano? Della luce che salta accendendo il forno o altri elettrodomestici? Della scossa che si prende all’esterno? Della presenza nel giardino di una persona tutto il giorno!? Del cancello lasciato aperto con amici del proprietario che entrano e ci suonano? Del wi-fi che muore perchè “era una ricaricabile sono finiti i giga”? Del vostro referente che ai primi problemi “scusate io sto male”? Dell’acqua che andava via e Luca ci insegnava “il giochino della pressione” per farla tornare? Vado avanti più tardi eh».
Insomma armi affilate da entrambe le parti e destinazione aula di Tribunale, anche se la partita per ora si gioca più che altro sui social. Sentenza legata a chi recupera più like?
FONTE : LA SICILIA
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