SICILIA – Mafia e business del pesce, in manette un imprenditore di Gela
Nicolò Giangreco
Arrestato l’imprenditore gelese Emanuele Catania, di 69 anni, considerato uno dei nomi più noti del settore ittico siciliano. Avrebbe un legame quasi ventennale con i Rinzivillo, come hanno raccontato numerosi collaboratori di giustizia che hanno indicato l’imprenditore da sempre al servizio del clan fin dai primi anni Novanta.
Il presunto boss Salvatore Rinzivillo avrebbe deciso di intraprendere un rilevante import-export di pesce tra la Sicilia, il Marocco, il Lazio e la Germania, in collaborazione con Francesco Guttadauro, già condannato per associazione mafiosa e figlio del boss mafioso-medico Giuseppe.
Catania, dicono gli investigatori, come i congiunti imprenditori Carmelo e Angelo Giannone, avrebbe amministrato società e ditte individuali, attive nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici. Quello tra Emanuele Catania e il clan Rinzivillo, dicono gli inquirenti, è un “legame a doppio filo”, esistente da circa trent’anni: sono numerosi i collaboratori di giustizia che lo hanno indicato come imprenditore al servizio del clan di Cosa Nostra, fin dai primi anni Novanta.
Secondo gli inquirenti Catania avrebbe ottenuto l’intervento del clan Rinzivillo nei rapporti con altri imprenditori vicini ad altre famiglie mafiose siciliane. Mentre i vertici del clan avrebbero utilizzato alcune floride attività commerciali locali per riciclare il denaro proveniente dai traffici di droga e delle estorsioni.
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