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SICILIA – Migranti, 3 fermi per torture in Libia

Rescued migrants look at lights on the island of Lampedusa from aboard the Ocean Viking in the Mediterranean Sea, Saturday, Sept. 14, 2019. Italy allowed a charity rescue ship to sail Saturday to a tiny southern island so the 82 migrants aboard could be transferred to shore, but the Italian foreign minister cautioned against interpreting the OK as a sign the new government is easing a crackdown on humanitarian vessels. (ANSA/AP Photo/Renata Brito) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved]

La Dda di Palermo ha disposto il fermo a Messina di tre persone accusate di sequestro di persona, tratta di esseri umani e tortura. Avrebbero trattenuto in un campo di prigionia libico decine di profughi pronti a partire per l’Italia. Testimoni che li hanno identificati hanno raccontato di essere stati torturati, picchiati e di aver visto morire compagni di prigionia.
    I tre gestivano per conto di una organizzazione criminale un campo di prigionia a Zawyia, in Libia, dove i profughi pronti a partire per l’Italia venivano tenuti sotto sequestro e rilasciati solo dopo il pagamento di un riscatto. I fermati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla violenza sessuale, alla tortura, all’omicidio e al sequestro di persona a scopo di estorsione. Al momento del fermo si trovavano nell’hot-spot di Messina. Si tratta di Mohammed Condè, detto Suarez, originario della Guinea, 27 anni, Hameda Ahmed, egiziano, 26 anni e Mahmoud Ashuia, egiziano, 24 anni.

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