SICILIA – Nuovo grido d’allarme per le televisioni locali, alle prese con la crisi dopo il passaggio al digitale.

Ancora prese di posizione a favore delle emittenti televisive siciliane, Presidente Crocetta, le tv locali chiedono a viva voce il diritto alla sopravvivenza! Tuona, in una lettera aperta indirizzata al governatore della Sicilia il presidente di les, libere emittenti siciliane, Sebi Roccaro, che torna a puntare i riflettori sulla situazione economica in cui versa il settore televisivo regionale. Diverse emittenti televisive locali, che mi onoro di rappresentare, si legge nell’epistola di Roccaro, non riescono più a far fronte ai propri impegni quotidiani e sono costrette a licenziare il proprio personale. L’attuale situazione non permette più alle tv locali di acquisire nuovi clienti per effettuare pubblicità di qualsiasi genere, ed è così che numerose realtà del nostro territorio sono costrette a fare tagli di personale non essendo più in grado di pagare loro gli stipendi. Il nodo cruciale di tutta la vicenda che sta affossando un intero comparto è essenzialmente uno: la mancata erogazione del contributo regionale alle emittenti televisive per le ingenti spese effettuate dalle aziende editoriali per il transito dal segnale analogico al digitale terrestre, a differenza di tutte le altre regioni italiane, che invece hanno ottenuto il contributo. Oggi però si potrebbe rimediare, concedendo il “credito d’imposta” a tutte le aziende siciliane che investiranno in pubblicità sulle tv locali, e questo permetterebbe agli editori di ricominciare a sperare in una ripresa. Sebi Roccaro è inequivocabile nella sua lettera aperta. Auspico, si legge nel testo, che il  mio appello possa sensibilizzare il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, non negando però, che numerose emittenti sono esauste e vogliono gettare la spugna. Tutto ciò è inaccettabile! Piuttosto, conclude la lettera aperta del presidente delle libere emittenti siciliane, Roccaro,  Le emittenti cancellerebbero dai palinsesti tutte le rubriche che parlano di politica sia dai programmi di informazione che in quelli di approfondimento a tempo indeterminato.

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