SICILIA – Reddito di cittadinanza, niente code né alla Posta né ai Caf

Anche alle Poste di Catania c’è uno sportello dedicato al Reddito di cittadinanza, ma nessuna fila. Gli uffici postali del territorio, infatti, hanno invitato per tempo gli utenti a presentarsi in base alla lettera del cognome e in ordine alfabetico per «una migliore gestione delle richieste del Reddito di cittadinanza».

Così la situazione è tranquilla, così come è sotto controllo anche nelle sedi dei Caf, i centri di assistenza fiscale dove oltre agli uffici postali e on line sul sito dell’Inps è possibile presentare la domanda per accedere al sussidio proposto dal Governo. «Abbiamo dato risposta a quella che era l’esigenza del primo giorno – ha spiegato Salvo Coppola, responsabile Caf Cisl Catania – non ci aspettavamo nulla, ma dalla pubblicità fatta dal Governo potevamo dedurre che ci potesse essere qualche richiesta in più. Fino a questo momento sono stati circa 15 gli utenti che si sono rivolti ai nostri uffici. Il Caf è uno degli attori che agevola il sistema nella presentazione della domanda».

Tra gli utenti catanesi che si sono rivolti al Caf della Cisl c’è chi fa sapere di «tenere al reddito di cittadinanza più per la promessa di un lavoro che per quella della card con i soldi». «Abbiamo trovato persone abbastanza preparate – sottolinea Rosario Portale, componente della segreteria catanese del sindacato con delega ai servizi – che allo sportello si sono presentati con i documenti a posto, a qualcuno invece mancava qualcosa. Comunque complessivamente chi si è rivolto a noi, ha mostrato di essere abbastanza informato sulle pratiche da presentare». I requisiti per il reddito di cittadinanza sono: Isee inferiore a 9.360 euro, seconda casa di valore non superiore a 30.000 euro, conto in banca non superiore a 6.000 euro. Basta non possedere uno solo dei requisiti per non averne diritto.

Niente assedio nemmeno a Palermo. Fin dalle prime ore del mattino si era capito che la folla annunciata non ci sarebbe stata. File ordinate, o addirittura niente file in alcuni Caf o alle poste. «Fino ad ora sono arrivate solo una decina di richieste – ha spiegato all’Adnkronos Gino Ridulfo, responsabile del Caaf Cgil di Palermo di piazza Marina – Molti chiedono quanto gli spetta, ma quasi tutti sanno come funziona e hanno tutti i documenti che servono per accedere al reddito di cittadinanza. Ci aspettavamo un flusso maggiore, ma in ogni caso siamo attrezzati. Non ci facciamo, però, ingannare dalla presenza così lieve di persone. Sono convinto che nei prossimi giorni, saranno molti di più. Se ci sono i presupposti aumenteremo anche il personale agli sportelli. Anche se fino ad ora non è necessario».

In un Caf del centro storico, a pochi passi da via Maqueda, tra negozi e di mobili usati e un pub gestito da stranieri, alle undici del mattino la serranda è ancora chiusa. «Sta arrivando il responsabile – dice una signora con il carrellino della spesa vuoto – Mio marito è invalido al 100 per cento da quindici anni e io non lavoro. Mi arrangio con qualche lavoretto, ma ho bisogno di quel reddito di cittadinanza. Dannatamente bisogno…». Ma un anziano, Pietro Monaco, le punta il dito e le dice: «Questi sono furbi, perché è un finto reddito di cittadinanza. Appena la mandano a cento km di distanza voglio vedere se lascia suo marito a letto da solo. E se rifiuta soldi addio». Altri si appassionano a questa conversazione e di partecipano. Nel frattempo arriva Gianni Mazzola che gestisce il Caf. Fuori dal portone c’è un foglio con una quindicina di nomi appesi. «Sono i turni – spiega un giovane che è qui per chiedere il reddito di cittadinanza. – Mi spetta sono disoccupato».

Mazzola, prende la lista e la mette sulla scrivania. «Apparentemente non c’è confusione – spiega – intanto vediamo la lista e ci attrezziamo».

A qualche centinaio di metri di distanza, in via Papireto, c’è un altro Patronato Caf, Fenapi, gestito da Giusi Lonardo. Anche qui niente fila. Ma solo una decina di persone sedute in attesa del loro turno. «Molti sono qui per chiedere informazioni – dice – altri hanno le idee chiare. Nelle scorse settimane ho spiegato a coloro che chiedevano informazioni come funziona il reddito di cittadinanza. Sono preparati…». In via Villa Filippina, in centro città, Rosa, che preferisce non dire il suo cognome, è seduta dietro la scrivania. Ma non può lavorare. «Il portale è bloccato – dice- Ma non solo il mio – anche gli altri non possono fare niente – Io intanto ho raccolto tutto il materiale necessario delle persone che mi hanno lasciato i loro documenti. Secondo me le persone valuteranno cosa fare e solo dopo decideranno se fare la richiesta. Perché molti hanno paura di dovere allontanarsi dalla propria città e non possono o vogliono farlo».

Alle poste, da via Mariano Stabile a piazza Verdi, la musica non cambia. C’è la solita confusione di ogni giorno. «Ci aspettavamo più gente, in effetti – dice una impiegata – ma vederemo cosa accadrà nelle prossime ore”. Da ieri, nei 785 uffici postali della Sicilia sono apparsi degli avvisi. Si tratta di un calendario che suggerisce agli utenti il cui cognome inizia con la A e con la B di presentarsi oggi, a quelli con la C di presentarsi domani e così via, fino a concludersi mercoledì prossimo con le lettere dalla S alla Z. La richiesta può essere presentata alle Poste, nei Centri di assistenza fiscale oppure sul sito redditodicittadinanza.gov.it.

(Ter/AdnKronos)

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