“Il piano dei rifiuti sarà pronto entro dicembre: è questo l’impegno che il mio governo ha assunto con i siciliani. Al nostro insediamento abbiamo trovato una situazione allarmante e stiamo lavorando per porvi rimedio. La vera rivoluzione riguarda il ciclo dei rifiuti che rimarrà territoriale: la spazzatura morirà laddove è nata, ovvero nella stessa provincia”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, intervenendo al Festival del giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino.

Una affermazione che nel confermare quanto dichiarato all’insediamento mette paletti precisi nel percorso che si sta sviluppando sotto la doppia guida dell’assessore Pierobon e del direttore Cocina che lavorano su fronti paralleli ma forse non proprio insieme.

Le affermazioni della scorsa settimana di Pierobon, infatti, hanno avuto una eco all’interno del governo regionale anche se nulla emerge del dibattito interno. Due i temi che Pierobon ha affrontato pubblicamente: da un lato la sua contrarietà alla spedizione dei rifiuti all’estero e dall’altro l’idea di un concorso che tenga conto delle esperienza maturate nelle Ssr  per salvare anche il personale amministrativo.

Due temi difficili da affrontare in questi termini. Per la spedizione dei rifiuti la Sicilia deve resistere fino all’arivo del piano al quale sembra stia lavorando proprio Cocina, ma per il concorso la vicenda è più complessa e rischia di  sbattere contro una probabile impugnativa per incostituzionalità.

Ma far emergere all’esterno queste difficoltà per il momento proprio non è il caso ed è questo uno dei punti di forza del tanto criticato ‘lavorare e tacere’ di Musumeci