SICILIA – Sbarcati altri 1.300 migranti Sulla nave dei soccorsi nasce Salvatore

Circa quattrocento migranti, soccorsi nel Canale di Sicilia, sono arrivati a Pozzallo, nel Ragusano. A bordo dell’imbarcazione anche il corpo di un giovane deceduto, probabilmente per asfissia dall’inalazioni di idrocarburi.  

Sono gli esiti della prima ispezione cadaverica effettuata dal dottor Enzo Santoro, medico legale dell’Asp 7: altri due uomini che erano sulla stessa imbarcazione presentavano delle ustioni e sono stati ricoverati nell’ospedale di Modica. Il corpo in avanzato stato di decomposizione è stato ricomposto in una bara e la salma trasferita nella cella frigorifera del cimitero di Pozzallo.

E ieri, il giorno di Natale, una nigeriana soccorsa dalla nave militare Borsini, con altri migranti nel Canale di Sicilia, ha partorito un bambino sulla nave Etna, dov’era stata trasferita. La madre e il neonato, al quale è stato dato il nome di Salvatore, stanno bene e sono ora a Messina, dove sono arrivati questo pomeriggio con altri 900 migranti.

Il piccolo Testimony Salvatore è stato battezzato sulla nave Etna, pesa 2,7 kg ed è nato il 25 dicembre alle 23,41. La donna Kate, 28 anni, sta bene ed è stata trasportata in barella con in braccio l’altra figlia di 15 mesi Destiny. “Siamo partiti il 23 dicembre dalla Libia, mio marito e gli altri due figli di 10 e sei anni sono rimasti in Algeria. – ha raccontato – Siamo tutti nigeriani. Sono felice della nascita di mio figlio, ho avuto paura ma tutto è andato bene”.

A farla partorire è stata la ginecologa Maita Sartori: “Ha iniziato il travaglio sulla nave, quando abbiamo capito che aveva le contrazioni abbiamo avvertito il comandante e tutto l’equipaggio che subito si sono messi a disposizione. – ha detto – La signora è stata bravissima, ha condotto lei tutto, noi l’abbiamo solo assistita e monitorato il travaglio comunicando in inglese”.

“Con il sacerdote di bordo don Paolo abbiamo battezzato il bambino questa mattina, testimoni oltre a me sono stati l’infermiere, il secondo capo scelto Diego Di Netto Tempesta, e l’infermiera volontaria Teresa Arena, mentre il comandante della nave ha fatto il padrino”, ha comunicato il medico della nave Etna, il tenente di vascello Serena Petriucciolo.

“Lo abbiamo battezzato stamani – prosegue Petricciuolo – davanti agli altri marinai e ai componenti sanitari della Brigata San Marco. Il nome lo ha deciso la mamma insieme alla sorella e alla sua amica Fatima”.

“Sia la mamma che il bambino – aggiunge la dottoressa – stanno bene. La donna era alla quarta gravidanza. Durante il parto era presente anche la ginecologa della Fondazione Rava Maita Sartori e una dottoressa dell’ordine di Malta. Io l’avevo tra le braccia e non ha mai pianto. Siamo molto felici, è un evento natalizio molto bello per tutti noi”.


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