Bandi generosissimi che assegnavano soldi in base a requisiti che l’Ue non avrebbe mai accettato, verifiche talmente lente che sono ancora in corso quelle delle spese fatte nel 2009. Eccolo l’assessorato al Turismo negli anni appena trascorsi. Che non si negava praticamente a nessuno. Al punto che adesso sono quasi persi 60 milioni che Bruxelles non vuol saperne di rimborsare. I soldi sono quelli della misura 3311 del piano di spesa dei fondi europei. E cosa è stato finanziato? Insieme a eventi come le rappresentazioni classiche di Segesta e Siracusa o il Cous Cous fest di San Vito, spuntano – racconta la Stancheris – presepi viventi, feste di paese e carnevali. Così come il Taormina Fashion Award, il torneo di golf femminile, i Mondiali di scherma e le corse ciclistiche, finiti nell’orbita del sistema Giacchetto.
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