SIRACUSA – In piscina durante l’orario di lavoro ecco cosa facevano gli assenteisti dell’Asp 8 [VIDEO]

Sono 17 dirigenti e 16 dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, tutti in servizio nel presidio dell’ex ospedale neuropsichiatrico, i 33 indagati per assenteismo dalla locale Procura. Qualcuno di loro andava in piscina, al supermercato o all’ufficio postale durante l’orario di lavoro.
Il particolare della notizia, appresa ieri, è emerso durante una conferenza stampa del procuratore Francesco Paolo Giordano e del sostituto Antonino Nicastro che hanno coordinato le indagini della Guardia di Finanza. Le accuse contestate sono, a vario titolo, di falso ideologico, truffa e false certificazioni.
Per 19 dei 33 indagati, inoltre, la Procura ha anche sollecitato l’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Su questa richiesta nei prossimi giorni si pronuncerà il Gip di Siracusa.
L’indagine, si è appreso oggi, risale a circa un anno fa. I vertici dell’Asp del tempo, hanno sottolineato magistrati e investigatori, hanno fornito la più ampia collaborazione. I servizi più colpiti da questa ondata di assenteismo – sono state documentate assenze di singoli dipendenti anche di 156 ore in un mese e mezzo di controlli – sono stati quelli di tossicologia, veterinaria, sicurezza del lavoro e vaccinazione con manager e dipendenti che indistintamente sbrigavano le loro faccende mentre erano pagati con i soldi pubblici per svolgere un lavoro che non facevano.
Illustrando i dettagli dell’operazione – ribattezzata «Doctor house» – gli investigatori hanno spiegato che sono stati monitorati gli uffici dell’ex Onp per 44 giorni documentando in 1.500 fotografie e circa 600 ore di video riprese, non solo i «pianisti» alle prese con l’orologio segnatempo dell’ufficio (un dipendente, a turno, strisciava il badge attestante la presenza in ufficio anche per numerosi altri colleghi invece assenti) ma anche monitorando gli spostamenti degli assenteisti seguendoli al supermercato, all’ufficio postale e pure in piscina dove invece si recavano mentre figuravano al lavoro.
Le indagini delle fiamme gialle hanno consentito di provare che i dipendenti, a piccoli gruppi, si mettevano d’accordo tra loro affinchè uno timbrasse il badge magnetico degli altri, consentendo a questi di arrivare in ritardo, andare via in anticipo dal posto di lavoro, ovvero uscire per dedicarsi a faccende personali. Il fraudolento sistema adottato, permetteva a taluno di trascorrere gran parte del tempo lavorativo al bar, ad altri di passeggiare per le vie dello shopping insieme a colleghi, ad altri di recarsi al mercato ed altri ancora a svolgere attività sportiva.

I COMPLIMENTI DELL’ASP
In una nota l’Asp ha sottolineato la «lodevole azione della guardia di finanza e della Procura che ha consentito di rilevare situazioni di illegittimità all’interno dell’Azienda», annunciando che «se comprovate dai dovuti riscontri, saranno punite consentendo di colpire quella parte residuale della Pubblica amministrazione che con il suo comportamento inficia l’attività di quanti invece adempiono quotidianamente al proprio lavoro con dignità ed onestà».

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