Spaccio di droga in pieno lockdown tra Favara e Villaggio Mosè: 4 arresti [VIDEO]

Un continuo e importante traffico di sostanze stupefacenti, in particolare modo cocaina, è stato stroncato questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Agrigento, guidati dal capitano Marco La Rovere, e dai militari della tenenza di Favara, agli ordini del tenente Fabio Armetta.

Quattro gli arresti: si tratta di dei fratelli Salvatore e Giuseppe Papia, 63 e 51 anni; Calogero Salvaggio, 62 anni, Rosario Saieva, 60 anni. Sono finiti tutti ai domiciliari.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Paola Vetro, ha permesso di documentare oltre centocinquanta cessioni di droga tra Favara e Villaggio Mosè. Tanti gli acquirenti in cerca di cocaina, hashish e marijuana così come tante sono state le conversazioni intercettate in cui si richiedeva, con l’utilizzo di parole criptiche, la droga.

La base era una sala giochi “Joker” di Favara ma, con l’arrivo del lockdown, sono cambiate anche le strategie del traffico di droga che si è spostato direttamente nelle abitazioni degli indagati. Le cessioni avvenivano anche in luoghi all’aperto come piazze o parcheggi di supermercati. Le attività di videoripresa sono state supportate dai riscontri acquisiti dai militari dell’Arma attraverso perquisizioni nei confronti degli acquirenti. Verifiche che hanno dato sempre riscontro positivo, con sequestro di dosi e denaro.

L’attività di indagine ha permesso anche di accertare come uno degli indagati, che si trovava in quel momento agli arresti domiciliari, avesse continuato l’attività di spaccio tranquillamente. In uno dei controlli sul territorio – emerge dalla conferenza stampa tenutasi questa mattina al Comando Provinciale dei carabinieri – uno dei pusher, alla vista della pattuglia dei Carabinieri, avrebbe addirittura ingerito una dose intera di cocaina per sottrarsi ad eventuali accertamenti.

Sono stati sequestrati durante l’operazione più di 125 grammi di cocaina, 25 grammi di hashish e alcune piante di marijuana.

Il provvedimento, che vede indagate in tutto sei persone, è stato firmato dal gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella.

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