Sparatoria alla stazione di servizio tra gelesi e licatesi: 3 condanne

Il gup del tribunale di Gela Roberto Riggio ha disposto tre condanne nell’ambito della furibonda rissa scoppiata nell’ottobre 2020 in una stazione di servizio culminata con il tentato omicidio di un 42enne di Licata. Proprio quest’ultimo, ferito ma comunque finito a processo con le accuse di lesioni e resistenza, è stato condannato a 3 anni di reclusione nonostante la richiesta della pubblica accusa fosse stata di 2 anni. Il principale imputato è Paolo Quinto Di Giacomo che è stato condannato alla pena di otto anni di reclusione a margine del giudizio abbreviato. Un altro licatese – Salvatore Incorvaia – è stato invece condannato ad un anno di reclusione. Le altre persone coinvolte, accusate di rissa, hanno ottenuto l’ammissione alla messa alla prova. La sentenza è dello scorso 1 aprile. A innescare la miccia le avances che un giovane di Licata avrebbe rivolto a una ragazza di Gela. Così tra due gruppi è scattata un’accesa discussione rapidamente degenerata in una violenta rissa. Neppure l’intervento delle forze dell’ordine era inizialmente riuscito a sedare i tafferugli tanto che era stato necessario l’ausilio di altre pattuglie di carabinieri e polizia. Una volta sedata la rissa, però, sul posto è arrivato Paolo Quinto Di Giacomo, che, incurante della presenza delle forze dell’ordine, dei sanitari del 118 e dei clienti della stazione di servizio, si è avvicinato a Cavaleri, sparandogli numerosi colpi a brevissima distanza, con una pistola munita di silenziatore, ferendolo gravemente insieme a un infermiere intervenuto.

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