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Spariscono 185 bancali da un’azienda: arrestato agrigentino e la sua famiglia

Una famiglia dedita al furto. Padre e madre a rubare bancali di legno da un’azienda nella zona industriale del comune del Val d’Enza e i figli che facevano da “palo” in caso di arrivo di forze dell’ordine. 

Le comunicazioni correvano via WhatsApp: “E’ passata la vigilanza qua dentro”, “allora, cosa facciamo?”, “venite è andato via”. Questi alcuni dei passaggi delle conversazioni che questa notte i familiari si sono scambiati tra loro prima di essere scoperti dai carabinieri di Sant’Ilario che con l’accusa di concorso in furto aggravato hanno arrestato il 45enne agrigentino Antonino Ognibene, residente a Reggio Emilia, la compagna e convivente Rosaria Barletta, 47 anni di Taranto, e i figli che i due hanno avuto da precedenti relazioni, il 20enne Leonardo Ognibene e il 24enne Gianni De Pascali.

L‘origine dei fatti poco prima dell’una di questa notte quando al 112 è giunta una segnalazione circa la presenza di un furgone con cassone che entrava e usciva dalla zona industriale di Cavriago. Sul posto è stata inviata una pattuglia da Sant’Ilario che ha appurato che il furgone effettivamente entrava nella zona industriale con il cassone vuoto e usciva 15 minuti dopo pieno di bancali in legno, il tutto ripetuto quattro volte. Inoltre, all’uscita il conducente spegneva i fari del mezzo.

Ricostruito il percorso, i militari hanno intercettato l’autocarro carico di una cinquantina di bancali appena rubati da un’azienda della zona dopo aver abbattuto la recinzione. A bordo c’erano Ognibene e la compagna, che hanno immediatamente ammesso le proprie responsabilità. Oltre ai 50 bancali sul mezzo, i carabinieri ne hanno recuperati altri 135 rubati in precedenza grazie anche all’aiuto dei due ragazzi, che hanno raggiunto i rispettivi genitori in caserma.

Alla luce di quanto appurato, per i quattro sono scattate le manette in attesa di comparire davanti al tribunale di Reggio Emilia per rispondere dell’accusa loro contestata.

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