STATO/MAFIA – Brusca:”Per Riina il “papello” finì a Mancino” [VIDEO]

Un gruppo di cittadini ha organizzato un sit-in di solidarietà al Pm Nino Di Matteo davanti all’aula bunker di Milano in cui si celebra il processo sulla trattativa Stato-mafia, in trasferta nel capoluogo lombardo per sentire il pentito Giovanni Brusca. I manifestanti hanno esibito lo striscione con scritto “Milano sta con Di Matteo”. 

I magistrato non ha partecipato all’udienza dopo il nuovo allarme suscitato dalle minacce dal carcere del boss Totò Riina.

“Da adolescente portavo i viveri al latitante Leoluca Bagarella. Sono stato affiliato formalmente nel ’75 prima dell’omicidio del colonnello Russo al quale ho partecipato. Mi hanno insegnato che prima veniva Cosa nostra, poi il resto. Io questa regola l’ho seguita”. Comincia raccontando la sua carriera criminale Giovanni Brusca, il pentito che ha deposto al processo sulla trattativa Stato-mafia in trasferta a Milano proprio per la testimonianza al dibattimento del collaboratore di giustizia.

“Circa 20 giorni dopo l’attentato a Giovanni Falcone, Totò Riina mi disse ‘si sono fatti sotto, mi hanno chiesto cosa vogliamo per finirla e io gli ho consegnato un papello così. Era contentissimo. Riina non mi disse a chi aveva dato il papello ma mi fece capire che alla fine era andato a finire a Mancino”, ha detto il pentito Giovanni Brusca.

Spunta l’ipotesi di un progetto ideato dalla mafia con la Sacra Corona Unita pugliese. Il boss corleonese Totò Riina si rivolge al compagno di carcere Lorusso:” A questo punto che sia grosso”.

Il capo della Procura di Palermo, Francesco Messineo, esclude che a sconsigliare la trasferta a Di Matteo sia stato il Viminale- E ha aggiunto:” La sua presenza in fondo, non è indispensabile”.

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