CASSAZIONE – Il boss di Belmonte Mezzagno Benedetto Spera rimane al 41 bis
Il capomafia di Belmonte Mezzagno, fedelissimo di Bernardo Provenzano, sta scontando la condanna in regime di 41bis.
Leggi tuttoIl capomafia di Belmonte Mezzagno, fedelissimo di Bernardo Provenzano, sta scontando la condanna in regime di 41bis.
Leggi tuttoLa Cassazione dice «no» alle telefonate dal carcere tra i due boss ergastolani di Partinico nel palermitano al 41 bis, i fratelli Vito e Leonardo Vitale.
Leggi tuttoAvrebbe ripetuto più volte, con toni pacati e cordiali, questo suo pensiero il boss Messina Denaro, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila.
Leggi tuttoFinisce al 41 bis, carcere duro, Giuseppe Sicilia, 43 anni, di Favara, ritenuto boss della mafia agrigentina, attualmente detenuto per mafia (operazione Xidy) e precedentemente condannato per mafia.
Leggi tuttoIl ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, firma il decreto di applicazione del “41 bis”, il cosiddetto “carcere duro”, nei confronti del boss di Agrigento, Antonio Massimino, personaggio chiave della maxi operazione “Kerkent”.
Leggi tuttoÈ finito al 41 bis Giovanni Sirchia, boss della ‘famiglia’ di Passo di Rigano
Leggi tuttoIl carcere duro per Gaspare Como il cognato del superlatitante Matteo Messina Denaro, viene disposto, sette mesi dopo l’arresto, dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede , che è di Mazara del Vallo, mentre Como, marito di Bice Maria Messina Denaro , è di Castelvetrano come il fratello della moglie , che è l’ultimo grande boss di Cosa Nostra.
Leggi tuttoLa Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia perché decise di continuare ad applicare il regime duro carcerario del 41bis a Bernardo Provenzano, dal 23 marzo 2016 alla morte del boss mafioso, avvenuta 4 mesi dopo.
Leggi tuttoIl ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha confermato, prorogandoli, i 41 bis, degli arrestati lo scorso gennaio nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Montagna”.
Leggi tuttoIl ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il provvedimento che impone il regime carcerario del 41 bis a carico di Giuseppe Nugara, 53 anni, di San Biagio Platani, presunto capomafia di San Biagio Platani, arrestato dai Carabinieri nell’ambito della maxi inchiesta antimafia cosiddetta “Montagna”.
Leggi tuttoLo hanno deciso i giudici della Corte di Cassazione , per i quali ” ancora oggi, Angelo Longo, assume una posizione di rilievo nel clan mafioso, grazie anche all’apporto di soggetti allo stesso collegato”.
Leggi tuttoIl Tribunale di Sorveglianza di Roma ha rigettato il ricorso del difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, nell’interesse del boss di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, per la revoca del 41 bis.
Leggi tuttoProrogato il carcere duro a Josef Focoso venne catturato in Germania 12 anni fa ed è accusato, tra l’altro, dell’omicidio del maresciallo Guazzelli.
Leggi tuttoE’ stato prorogato il 41 bis, il carcere duro, per chi si macchia di reati di mafia per Stefano Fragapane, 37 anni, recluso da 13 anni.
Leggi tuttoCondannato all’ergastolo nel maxi processo Akragas, il boss è detenuto da 16 anni. Alla base della decisione, forse, contatti epistolari “pericolosi” con i familiari.
Leggi tuttoIl cinquantenne Orazio Paolello, condannato all’ergastolo per cinque stragi e 45 tra omicidi e tentati omicidi, non tornerà al carcere duro
Leggi tuttoIl ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha respinto la richiesta di revoca del carcere duro al 41 bis a carico di Bernardo Provenzano, detenuto a Parma, presentata dai suoi familiari attraverso l’avvocato Rosalba Di Gregorio.
Leggi tutto«Perchè quel disgraziato di ministro dell’agrigentino, là al ministero dell’Interno… questo è proprio accanito con questi quarantunisti, questo è accanito proprio…è un canaglia, è un canaglia». Così il boss Totò Riina parla del ministro dell’Interno Angelino Alfano
Leggi tuttoIl tribunale di sorveglianza di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali del boss Bernardo Provenzano, che chiedevano la revoca del 41 bis per il capomafia per motivi di salute. Il padrino di Corleone dunque resta al carcere duro.
Leggi tuttoPer il presunto successore di Falsone confermato il carcere duro
Leggi tuttoIl provvedimento fa seguito a una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dalla squadra mobile di Caltanissetta nei confronti di esponenti di Stidda e Cosa nostra, nelle quali Giugno risulta mandante di alcuni omicidi
Leggi tutto