Emergono altri particolari, alquanto raccapriccianti, nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ omicidio di Liborio Italiano, 90 anni, di Burgio, ad opera di due romeni gia’ arrestati dai Carabinieri.
Burgio
Subito risolto, nel giro di poche ore, il giallo dell’anziano 90 enne trovato morto dentro casa legato a Burgio. Due giovani rumeni, per gli inquirenti, la notte tra domenica e lunedì, erano nella casa di via Falzone dove è stato trovato morto Liborio Italiano, 90 anni, di Burgio.
Liborio Italiano, il 90enne di Burgio che ieri mattina è stato trovato morto nella sua casa di via Falzone, era legato ed imbavagliato ad una sedia. Questo è quanto emerso dallo stretto riserbo degli investigatori, che da ieri sono in piena azione per venire a capo della vicenda.
Corrao era alla guida della moto da competizione e ha investito, uccidendolo, Rosario Azzo, 67 anni.
Vittima del tragico incidente è un agricoltore di Lucca Sicula, Vito Baldassare Azzo, meglio conosciuto come Rosario, 67 anni, il quale, era appena sceso dalla sua Fiat Uno, in contrada Vallonello, alla periferia di Burgio.
E’ accusato di aver rapinato un uomo, nel 2010, all’interno di un bar, in Romania. Intanto si era trasferito a Burgio, ma gli agenti del commissariato di Polizia di Sciacca gli hanno notificato un ordine di cattura internazionale.
Il bracciante agricolo di 42 anni era accusato di avere colpito, anche con un coltello, nel 2006, un compaesano.
Gli agenti, capitanati dal comandante Giglio, hanno scoperto nelle campagne di Burgio un frantoio che, secondo i primi riscontri effettuati, scaricherebbe scarti della lavorazione delle olive in violazione delle leggi a tutela dell’ ambiente.
Un sorvegliato speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno a Burgio, è stato arrestato dai Carabinieri della locale Stazione nella tarda serata.
A Burgio i carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura della Repubblica di Sciacca, Calogero D’Avilla, 55 anni, ivi residente, pregiudicato.
I videopoker sono stati sottoposti a sequestro unitamente alla somma in contanti di circa 500 euro. Nello stesso contesto sono state altresì elevate dai militari dell’Arma sanzioni amministrative per complessive 16.000 euro.