“Tante foto per le tette ma il mio lato B è anche meglio”

Anche volendo è difficile non notare il seno prosperoso della deputata del PdL Maria Rosaria Rossi. Se poi al suo nome si associa quello di Silvio Berlusconi (di lei dicono che sia la “badante” del Cavaliere ed è finita nelle intercettazioni dell’inchiesta sul Bunga Bunga ad Arcore) l’attenzione riservata all’onorevole diventa quasi ossessiva. I fotografi non le danno tregua per uno scatto hot tanto che in un’intervista al Fatto la diretta interessata si sfoga: “Scendo in spiaggia ultracoperta con mio figlio che mi prende in giro. Non sa quanto sudo e soffro di pressione bassa”. Eppure per Maria Rosaria Rossi il suo seno non è neanche il miglior pregio fisico che ha. “Il mio lato B”, confessa a Alessandro Ferrucci, “è anche migliore”.

Ma nella lunga intervista al Fatto la deputata del Pdl prova a smontare tutte le leggende metropolitane che la riguardano. A cominciare dal fatto che sia lei a decidere chi può o non può parlare con Berlusconi e che a lei è stato affidato il compito di stilare le future liste elettorali. “Cavolate. Sono i giornali ad aver costruito questo mito. La realtà è un’altra”. Un’altra realtà è per la Rossi anche quella delle notti di Arcore: “Solo cene”. E ancora: “Non è vero che indossavamo la maschera di Bocassini e di Obama. Solo quella di D’Alema”. Poi la frecciata a Sabina Began, che ha lasciato intendere di essere incinta del Cavaliere: “Se veramente dice una cosa del genere, parliamo di truffa. Roba da denuncia”.

Una cosa è certa: Maria Rosaria Rossi è una fan sfegatata di Berlusconi. E’ rimasta “folgorata” da lui dopo averlo visto al Maurizio Costanzo Show. Aveva 15 anni. Poi lo ha incontrato a un gazebo mentre raccoglieva firme per le primarie della dirigenza romana del Pdl: lui ha firmato e lei gli ha chiesto due euro. Da lì, sostengono i maligni, è iniziata la sua folgorante carriere. Ma anche questa diceria viene bollata dalla Rossi con due parole: “Altra bufala”. Sempre riguardo a Silvio, la deputata del Pdl, ritiene che non si debba ricandidare: “Non glielo consiglio”, dice al Fatto. “Credo sia giunto il momento di pensare più a se stesso, al suo benessere fisico e mentale. Alla sua famiglia. Alle sue aziende”.

FONTE: LIBEROQUOTIDIANO.IT

 

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