Per anni, prima dell’arresto, le avrebbe reso la vita un inferno. A suon di botte, tanto da spezzarle pure un dito e, in una circostanza, davanti alla figlioletta, stringendole le mani al collo fino a farle perdere conoscenza. Pure quando era in gravidanza avrebbe costretto la donna a finire al pronto soccorso. E poi giù volgarità di ogni sorta, offendendola e umiliandola. Fino a quando lei, esasperata, ha deciso di dire basta. Di spezzare quel filo che per quattro anni l’ha tenuta legata a quell’uomo indicato come violento. E s’è presentata alla polizia.
E quando la donna, ormai snervata, ha deciso d’interrompere la convivenza, lui l’avrebbe minacciata di morte con frasi del tipo «Metto la benzina di fronte alla porta e vi svampo a tutti», oppure «Quanto è vero che esiste Dio, ti brucio viva».
Due le querele che ha presentato in pochi giorni nei confronti dell’ex convivente. E su ordinanza di custodia cautelare il presunto «marito violento», un bracciante di 26 anni, A.A., difeso dall’avvocato Davide Schillaci, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di minori. In prima battuta è stato rinchiuso in carcere, poi è andato ai domiciliari.
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