Una moto del valore di 7.500 euro, un immobile a Torino da 300mila euro e un altro ad Agrigento valutato 200mila euro sono i beni sequestrati ad Andrea Puntorno, agrigentino da anni residente a Torino, capo ultras della Juventus e già in carcere dopo essere arrestato insieme al fratello Alessandro per spaccio di stupefacenti nell’operazione denominata “Bravi ragazzi”, proprio come il nome della tifoseria.
Sarebbe stato lui a stabilire il “ponte” tra l’Italia e l’Albania e a coinvolgere poi il fratello per allargare gli “affari” in Sicilia. Ma non solo: attorno al narcotraffico internazionale che si occupava di far giungere la droga in Piemonte e in Sicilia, avrebbero gravitato anche altri soggetti appartenenti sempre alla tifoseria della Juventus e uno – addirittura – a quella del Torino.
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