Tragedia aerea in Etiopia: nessun superstite 157 vittime 8 gli italiani [FOTO]

C’erano anche 8 passeggeri italiani a bordo del Boeing 737 della Ethiopian Airlines precipitato questa mattina mentre era appena decollato da Addis Abeba per Nairobi. I loro nomi sono inclusi nella lista dei passeggeri confermata sia dal governo dell’Etiopia che da quello kenyano.

Tra le vittime italiane il primo nome è quello dell‘assessore regionale ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa. Archeologo di fama internazionale, “sovrintendente del Mare” della Regione, Tusa era diretto in Kenya per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Deceduti tre volontari di una onlus bergamasca, il presidente del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli, Paolo Dieci, e due giovani che lavoravano al World Food Programme
Hanno perso la vita anche due funzionarie del World Food Programme delle Nazioni Unite, Virginia Chimenti Pilar Buzzetti, romane, e Rosemary Mumbi. La Farnesina, che ha attivato l’unità di crisi, ha fatto sapere di essere già in stretto contatto con le famiglie per fornire la massima assistenza. 

L’Ethiopian Airlines riferisce che complessivamente a bordo si erano imbarcati 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio: i passeggeri sono di 33 nazionalità diverse e nessuno di loro si sarebbe salvato. Secondo un primo elenco ci sarebbero stati 32 cittadini kenyani, 9 etiopici, 18 canadesi, 8 provenienti da Cina, Usa e Italia; 7 da Francia e Gran Bretagna, 6 dall’Egitto, 5 olandesi e 4 da India e Slovacchia.

L’aereo è precipitato vicino Bishoftu, nella regione di Debre Zeit, a circa 62 chilometri a Sud-Est di Addis. Il Boeing era decollato alle 8,38 e i contatti radio si sono interrotti alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo. Il sito specializzato “Flightradar24” scrive che dopo il decollo da Addis il Boeing aveva “una velocità verticale instabile”.

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