TRAGEDIA LAMPEDUSA – “Ricordate i morti e ingabbiate i vivi” E il parlamento Ue fa mea culpa

A un anno esatto dal naufragio del barcone salpato dalla Libia che il 3 ottobre 2013 ha provocato la morte di almeno 368 persone, Lampedusa ricorda la tragedia con iniziative, dibattiti e confronti, e con il coinvolgimento di rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee. Nella sala conferenze dell’aeroporto dell’isola si è tenuto il dibattito “Lampedusa, Europa – come evitare nuove stragi in mare”.All’incontro, organizzato dal comune e dal sindaco Giusi Nicolini, hanno partecipato tra gli altri il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.LE PROTESTE. Non sono mancate contestazioni e proteste, con numerosi manifestanti davanti all’aeroporto con numerosi cartelli contro il governo e le scelte fatte sull’isola. “Commemorate i morti e ingabbiate i vivi”, “Ogni giorno è il 3 ottobre”, “No a Lampedusa caserma a cielo aperto”, “No Nato, più scuole, no Ue, meno caserme”. I manifestanti contestano la decisione di riaprire il centro di accoglienza e l’installazione di nuovi radar a Lampedusa. Le proteste sono anche contro il magnate Soros, che – affermano – avrebbe finanziato parte del Festival Sabir, organizzato dall’Arci proprio in questi giorni sull’isola. Anche al Porto Vecchio i lampedusani hanno inscenato una protesta, mettendo cartelli contro il governo e il sindaco, proprio di fronte all’ingresso del molo Favarolo, quello dove arrivano i migranti. “L’economia è in ginocchio – dicono – e i diritti dei lampedusani sono sempre negati”.GLI INCONTRI. “Questa è una pagliacciata, i colpevoli siete voi, siete voi gli assassini” ha gridato un militante di un centro sociale contetsando il presidente Schulz durante il suo intervento. Essere oggi a Lampedusa – ha replicato il ministro Mogherini – “non è una pagliacciata, ma un nostro preciso dovere politico, morale e istituzionale”. E ha aggiunto: “Che ci sia l’Ue qui non è per niente banale, è il segno di un impegno che c’è stato e che continuerà. Questo è un segnale politico importante”. E poi ha annunciato un vertice dei ministri degli Esteri e dell’Interno dei 28 Paesi dell’Ue si svolgerà a Roma il prossimo 27 novembre. L’obiettivo è “far lavorare insieme i ministri. Dobbiamo smettere di dividere i settori e lavorare insieme. Solo così possiamo riuscire”.A distanza di un anno, però, e malgrado gli sforzi dell’operazione ‘Mare Nostrum’, la situazione dei migranti non è migliorata. Anzi, come ha commentato Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia, “i naufragi sono continuati ed altri bambini sono morti nel Mediterraneo, divenuto, in questi anni, sempre più un mare di morte e non di speranza per tante persone in cerca di protezione”. Gli ha fatto eco, nel suo intervento durante il dibattito, il sindaco Giusi Nicolini: “Da quel giorno non è cambiato nulla. Sono già tremila i morti sacrificati alla politica di chiusura della bandiera europea”. E ha commentato: “Mi auguro che da quel giorno, ogni giorno sia un giorno della memoria, e sia insopportabile anche la vergogna perchè quei morti erano, sono, evitabili. Quelle – ha concluso – non sono vittime del destino. Sono vittime delle nostre leggi, delle nostre politiche”.

Il presidente Schultz, a nome del parlamento europeo, fa mea culpa rivolgendosi ai sopravvissuti: “La tragedia di Lampedusa è una macchia sulla nostra coscienza di europei”. Poi Mare Nostrum “una grande invenzione del governo italiano” e ha sottolineato le difficoltà che ci sono in Europa, dove “dobbiamo lottare anche con persone stupide, che ignorano la realtà”. In particolare Schulz si riferiva a quelle forze conservatrici e xenofobe presenti all’interno del Parlamento europeo. “Lampedusa è il simbolo di una tragedia che tutti conosciamo in Europa, un qualcosa di irragionevole – ha detto – ma è anche il simbolo della solidarietà e dell’umanità, con i suoi pescatori che sono degli eroi”. 

Ecco perchè l’Europa non può più stare a guardare: “Serve la partecipazione di tutti gli Stati – ha ribadito anche oggi Schulz – per la ripartizione dei rifugiati”. Il presidente dell’Europarlamento ha poi sottolineato come in realtà i costi di Mare Nostrum siano irrisori di fronte a certe voci di spesa dell’Unione europea. “Per l’immigrazione si sta discutendo di uno stanziamento di nove milioni di euro (che è il costo mensile di Mare Nostrum, Ndr), che per me e per voi non sono pochi. Ma in confronto ai 700 miliardi per la stabilizzazione del sistema Euro non sono neanche troppi per salvare vite umane”.

Per il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini “l’Europa c’è e gli strumenti anche, quel che serve è la volontà politica e un’assunzione di responsabilità: se l’Europa esiste è perché si fonda sul rispetto dei diritti umani. Noi siamo qui con i nuovi alleati perché siamo riusciti a rendere comune questa emergenza e ad europeizzare il tema dell’immigrazione – ha aggiunto Boldrini -. Il 3 ottobre fa da spartiacque, c’è un prima e un dopo, ma bisogna fare ancora di più e mettere mano alla radice dei problemi”. Boldrini ha poi ribadito la necessità che Frontex Plus abbia a disposizione tutte le risorse e i mezzi possibili e il mandato di fare salvataggio in mare.

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord continua ad attaccare la missione. “Mare nostrum aveva due obiettivi: meno sbarchi e meno morti. I morti sono stati più di tremila, gli sbarchi quasi 150 Mila. Un fallimento evidente, totale, un’idiozia da fermare. E invece il governo ancora ieri con il decreto stadi ha regalato altri 130 milioni di euro per l’accoglienza degli immigrati togliendoli al fondo per le espulsioni. E oggi a Lampedusa sfilano ipocriti e buonisti. A spese altrui”.

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