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TRUFFA ASSICURAZIONI – 238 polizze irregolari: 8 misure cautelari

Un frame tratto dal video fornito dalla Guardia di Finanza mostra un momento dell'operazione che ha portato al sequestro di un immobile a Sestriere (To) dal valore di un milione e 100 mila euro nella disponibilità di Roberto Ginatta, indagato nella vicenda Blutec, l'azienda che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Torino, Palermo, 27 Novembre 2020. Ginatta insieme a Cosimo Di Cursi, è accusato di malversazione a danno dello Stato per aver distratto ingenti finanziamenti pubblici (pari a 16,5 milioni di euro), erogati a titolo di anticipazione da Invitalia spa, per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, per sostenere il programma di riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese. ANSA/US/GDF

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza del gip nei confronti di 8 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività assicurativa, accesso abusivo alle banche dati e truffa assicurativa. Tre sono finite agli arresti domiciliari e a cinque sono stati notificati obbligo di dimora e misure interdittive di sei mesi dall’esercizio della professione in campo assicurativo.

Una ottava persona è indagata. L’inchiesta, condotta dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria, avrebbero svelato una serie di truffe a danno di compagnie assicurative e dei clienti. Nell’inchiesta sono finite 238 polizze ritenute irregolari.
I componenti dell’organizzazione agivano in due modi. Facevano versare i soldi previsti per la stipula della polizza. Poi alteravano i dati per pagare all’assicurazione un premio minore.
In questo modo riuscivano ad intascare la differenza tra quanto versato dal contribuente e quanto realmente incassato dall’assicurazione. In altri casi, dopo avere intascato i soldi, la polizza Rca sarebbe stata annullata immediatamente, lasciando la macchina senza copertura assicurativa. Per realizzare le truffe gli indagati avrebbero utilizzato falsi attestati di residenza dei contraenti presso Comuni che hanno un parametro tariffario più vantaggioso. Non solo, ma avrebbero alterato i certificati dello stato di famiglia per far risultare il sottoscrittore della polizza come convivente con persone rientranti in classi di merito più favorevoli per usufruire delle agevolazioni previste della “Legge Bersani”. Per trovare i dati per predisporre la documentazione falsa, gli indagati avrebbero effettuato anche accessi non autorizzati alla banca dati dell’associazione nazionale delle imprese assicuratrici (Ania). È emerso infine che quattro degli indagati direttamente o tramite il nucleo percepivano il reddito di cittadinanza”, beneficio che verrà immediatamente sospeso.

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