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Uccise uomo e provocò la morte di una donna a Valguarnera, latitante arrestato

I carabinieri e polizia hanno arrestato Guglielmo Ruisi, l'uomo latitante dal 10 ottobre scorso, dopo avere sparato e ucciso per strada Salvatore Roberto Scamacca, a Valguarnera, nell'Ennese. La vittima, colpita dagli spari, ha perso il controllo del mezzo. L'auto è finita contro il furgoncino di un venditore ambulante, ferendo a morte una donna che stava facendo la spesa, Nunzia Arena, deceduta poco dopo in ospedale. I dettagli della cattura saranno resi noti in una conferenza stampa alla procura di Enna, alle 12,30. ANSA/Polizia +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++

Carabinieri e polizia hanno arrestato Guglielmo Ruisi, l’uomo latitante dal 10 ottobre scorso, dopo avere sparato e ucciso per strada Salvatore Roberto Scamacca, a Valguarnera, nell’Ennese. La vittima, colpita dagli spari, ha perso il controllo del mezzo.

L’auto è finita contro il furgoncino di un venditore ambulante, ferendo a morte una donna che stava facendo la spesa, Nunzia Arena, deceduta poco dopo in ospedale. 

 Guglielmo Ruisi, accusato di aver ucciso Salvatore Roberto Scamacca a Valguarnera, lo scorso ottobre, è stato arrestato in un residence nei pressi dell’aeroporto catanese di Fontanarossa. Nell’appartamento, dove stava dormendo, era in compagnia di un minore che sembrava controllasse i movimenti all’esterno dell’abitazione.
Carabinieri e polizia hanno lavorato da due mesi e mezzo per la ricerca del latitante, il quale disponeva di alcune sim intestate ad extracomunitari con le quali moglie e figlio comunicavano con Ruisi. Trovato un revolver che potrebbe essere l’arma del delitto.
Non è stata trovata la macchina dell’uomo. L’area in cui è avvenuto l’arresto, un labirinto di costruzioni, è stata “cinturata” per evitare l’eventuale fuga del latitante. Il fatto che il giorno del delitto Ruisi avesse lasciato il proprio telefonino a casa, fa pensare che l’omicidio fosse premeditato.
Le indagini sono coordinate dal procuratore di Enna, Stefania Leonte e dal sostituto Massiniliano Muscio. Gli investigatori di Enna si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi di polizia e carabinieri di Catania e dei Cacciatori di Sicilia. 

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