Il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Comune di Racalmuto per mafia

Alla fine è arrivata la tanto attesa decisione. Racalmuto non andrà al voto. Su proposta del Ministro dell’interno Annamaria Cancellieri, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Racalmuto e Salemi, per inflitrazioni della criminalità organizzata.

Per tutti i Consigli comunali lo scioglimento è stato disposto ai sensi della normativa antimafia. Con particolare riferimento ai due Consigli comunali siciliani, il Consiglio dei Ministri ha ascoltato l’intervento dell’assessore alle autonomie locali della Regione siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia.

Adesso a seguito del decreto di scioglimento, a Racalmuto decadrà anche il Consiglio comunale.

Racalmuto, sarebbe dovuto andare al voto il 6 e 7 maggio, ma adesso sarà cancellato dall’elenco dei comuni interessati alla consultazione. La gestione amministrativa del Comune  sara’ assicurata da una commissione straordinaria, composta da tre membri, nominati con decreto del presidente della Repubblica, che restera’ in carica da un anno a diciotto mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi.

Le accuse del pentito Maurizio Di Gati avevano portato, lo scorso giugno, il sindaco Salvatore Petrotto, a lasciare la poltrona perchè indagato per concorso esterno in associazione mafioso ma proprio in questi giorni aveva annunciato che era pronto a ricandidarsi, dopo avere ottenuto dal gip del Tribunale di Palermo l’archiviazione della indagine. Petrotto era stato accusato dal collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati di aver favorito, con l’aggiudicazione diretta di due lavori, Cosa Nostra e addirittura avrebbe inscenato gli attentati intimidatori di cui fu vittima nel 1993.

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