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Valeria Lembo morta per overdose di chemio al Policlinico di Palermo: seconda condanna per ex primario

Morta lo scorso 29 dicembre, tre settimane dopo la quarta seduta di chemio al Policlinico di Palermo, Valeria Lembo, 34 anni, sposata e madre di un figlio di 7 mesi, sarebbe stata vittima di un clamoroso errore: i medici le avrebbero somministrato 90 milligrammi - invece che 9 come prescritto dai protocolli - di una molecola chemioterapica, la vinblastina. ANSA/FRANCO LANNINO

Una nuova condanna per l’ex primario del reparto di Oncologia del Policlinico di Palermo, Sergio Palmeri, per la drammatica e triste vicenda di Valeria Lembo, la donna di 34 anni morta il 29 dicembre 2011 per una dose killer di un potente farmaco chemioterapico, dopo un’agonia di tre settimane. Il medico è stato condannato a un anno e sei mesi per il falso ideologico relativo alla cartella clinica legata al ricovero – che precedette il suo decesso -: l’accusa era di non aver dato atto che le era stato somministrato il sovradosaggio del farmaco chemioterapico. Assolta invece, «perché il fatto non costituisce reato», l’infermiera Anna Basile.

Per la morte della Lembo, Palmeri in Cassazione è stato condannato a 3 anni. Ora, davanti al giudice monocratico del tribunale, Emanuele Nicosia, il nuovo verdetto che prevede – in solido con l’Azienda ospedaliera Policlinico – anche di rimborsare le spese di giudizio sostenute dalle parti civili: il marito della donna, Tiziano Fiordilino (assistito dall’avvocato Vincenzo Barreca), il figlio e i genitori di Valeria, Carmelo e Rosa Maria Lembo (avvocato Vincenzo Cammarata).

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