Via l’Imu, dal 2014 arriva la Service Tax

«L’Imu è cancellata, dal 2014 non ci sarà più l’Imu come l’abbiamo conosciuta fino a oggi, nella linea dell’impegno assunto con la nascita del governo. Il superamento porta oggi alla fine dell’Imu e dal 1 gennaio 2014 ci sarà la Service Tax» che sarà «formalizzata con la legge di stabilità». Lo ha detto il premier Letta al termine del Cdm. «Parte delle coperture per il superamento dell’Imu, oltre che dai tagli delle spese e dall’iniezione di altri 10 miliardi di debiti della P.A. – ha spiegato Letta – arriveranno «dalla tassazione del mondo dei giochi».

Il vicepremier Angelino Alfano ha festeggiato subito con un tweet «Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro», ha scritto Alfano. In un secondo tweet ha aggiunto: «È una legge tax free. Per finanziare la cancellazione Imu non aumentano altre tasse: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose!». Nel decreto altre novità importanti: settecento milioni per garantire la pensione agli esodati, altri cinquecento per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Sull’Imu, arrivano misure anche per i capannoni. Sarà possibile dedurre ai fini Irap la quota pagata, che verrà finanziata con un’aliquota più alta sulle case sfitte.

Soddisfatto anche Silvio Berlusconi: «In Italia l’80% delle famiglie sono proprietarie della casa in cui abitano e la casa è il pilastro su cui devono poter fondare la sicurezza del loro futuro – dice il Cavaliere – preservarla è per noi un dovere morale. Il Popolo della Libertà ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il Pdl».

Ma il leader di Scelta Civica Mario Monti attacca il governo, definendo l’abolizione dell’Imu un «cedimento di Enrico Letta e del Ministro Saccomanni, di cui ho grandissima stima, e del Pd alle pressioni del Pdl». «L’Europa – spiega dai microfoni di Omnibus su La7 – chiedeva da tempo che l’Italia introducesse una tassazione per la prima casa, non per un sadico gusto di far pagare di più ai cittadini ma per poter ridurre semmai la tassazione sul lavoro, stimolando la produttività. Il Governo ha scelto una strada diversa, quella di arrendersi alla forte pressione del Pdl».

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