Caso Sea Watch – Oggi pomeriggio la Capitana Carola Rackete davanti al Gip

“Non volevo speronare la motovedetta o uccidere qualcuno, volevo solo salvare delle vite in pericolo. Ho fatto un errore”. Carola Rackete ha messo a punto la linea difensiva in vista dell’udienza di convalida del suo arresto, che si terrà oggi pomeriggio davanti gip di Agrigento Alessandra Vella. L’interrogatorio della comandante della “Sea Watch 3” è fissato per le 15,30. Il procuratore aggiunto Salvatore Vella e la sostituta Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida del provvedimento ma anche l’applicazione del divieto di dimora nella provincia. Leonardo Marino, uno degli avvocati della capitana tedesca, ha anticipato che Carola Rackete “risponderà a tutte le domande del giudice e fornirà tutte le spiegazioni che le saranno richieste”.

La comandante dell’imbarcazione che ha salvato 42 migranti è sotto accusa per gli articoli 1100 del codice della navigazione (resistenza o violenza contro nave da guerra) e 337 del codice penale (resistenza a pubblico ufficiale). La giovane era stata già indagata, a piede libero, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“È stata fatta una manovra in condizioni di estrema difficoltà, ma non c’è stato alcun atto criminale, solo la necessità di salvare delle vite”, ha spiegato la capitana a un altro dei suoi legali, Salvatore Tesoriero, ricostruendo la manovra che ha portato all’arresto e sottolineando che “non c’è stato alcun contatto” con la Guardia di finanza. L’avvocato ha detto che una possibile strategia difensiva sarà quella di contestare il fatto che la motovedetta della Gdf sia una “nave da guerra”. E sarà questo uno degli elementi che verrà sollevato molto probabilmente nell’interrogatorio di convalida davanti al Gip.

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