Incastonato tra le montagne si erge il BORGO DEI FOTOGRAFI in Abruzzo | Qui i paparazzi li trovi pure nelle cantine

Fotografo - foto pexels - trs98.it
Il selfie vero e proprio forse è nato qui ma una cosa è certa, fotografare è d’obbligo. Il posto è incantevole da paura.
Dimenticate le folle di Venezia, le code del Colosseo, il traffico di Milano. Se cercate un’Italia autentica, spiazzante e, diciamolo, sottovalutata, allora l’Abruzzo è la risposta. Una regione che pare vivere ai margini delle rotte turistiche, ma solo per modestia.
Perché qui la bellezza c’è, e pure abbondante. Solo che non si mette in mostra: aspetta, con pazienza, che tu la scopra. E quando succede, non torni più indietro. È la terra dove puoi scalare montagne e poi, nel giro di un’ora, mettere i piedi a mollo nell’Adriatico.
Dove il silenzio dei borghi medievali convive con il canto dei pastori e il profumo di arrosticini che aleggia come un richiamo ancestrale. È l’Abruzzo dei contrasti, quello dove i parchi naturali sono grandi quanto intere regioni del nord, e gli orsi passeggiano liberi mentre tu bevi Montepulciano d’Abruzzo con aria contemplativa.
La regione verde d’Europa
E parlando di aria, l’Abruzzo ne ha una delle più pulite d’Europa. Sarà per questo che i centenari qui non fanno notizia, e che certi vecchietti hanno ancora il passo più svelto di un milanese in pausa pranzo.
Il Gran Sasso e la Majella fanno da guardiani severi, ma basta un giro nel Parco Nazionale per rendersi conto che qui la natura si prende sul serio. Non a caso, l’Abruzzo è la “regione verde d’Europa”. Eppure, c’è anche la costa: spiagge sabbiose, trabocchi (quelle palafitte da pesca che sembrano uscite da un racconto di Calvino), e acque limpide da fare invidia alle Maldive, ma con meno inglesi in infradito.

Il Borgo dei fotografi, qui si scatta anche al buio
Poi ci sono le sagre, le feste patronali, i dialetti che cambiano da una vallata all’altra come fossero lingue segrete. E la gente, ruvida ma sincera, ospitale ma senza sdolcinatezze. Ti accolgono con un piatto di timballo e un’espressione che dice “pigliati questo e non rompere”.
E se proprio volete capire lo spirito abruzzese, fate tappa a Scanno. Un borgo incastonato tra le montagne, talmente pittoresco da aver stregato fotografi come Cartier-Bresson. Stradine in pietra, anziane in costume tradizionale, scorci che sembrano quadri. Non a caso lo chiamano “il borgo dei fotografi”, ogni angolo qui chiede solo di essere immortalato.