Ma quale Firenze e Roma, la vera PATRIA DEGLI SCRITTORI è in Sicilia | In questo posto è nato l’eccellenza italiana nel mondo

Villa in provincia di Catania - foto wikimedia commons - trs98.it
Una città nel cuore di Catania che ha tanto da dire in Italia e non solo. Vi è nato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.
C’è qualcosa nell’aria della Sicilia che sforna talenti come se fossero cannoli. Sarà il sole, sarà il vino, sarà che per raccontare questa terra servono penne affilate e cuori grandi. Fatto sta che nei secoli l’isola ha partorito una quantità imbarazzante di artisti, scrittori e poeti, che nemmeno un’università intera riuscirebbe a contenere.
Cominciamo con Giovanni Verga, catanese e cupo quanto basta per inventarsi il Verismo. I suoi personaggi non vanno mai in vacanza e spesso muoiono di fame, ma quanto sono veri. Altro che happy ending, qui si parla di Mastro don Gesualdo e della fatica di campare, roba che fa sembrare le nostre bollette una commedia.
Poi arriva Luigi Pirandello, da Agrigento, che ha deciso che uno non è mai uno, ma forse è due, o tre, o nemmeno lui lo sa. Un Nobel nel taschino e drammi esistenziali serviti con ironia corrosiva. Se oggi facciamo crisi d’identità davanti allo specchio, è anche merito suo.
Da Sciascia a Gattuso (non Ringhio)
Leonardo Sciascia, invece, ha preso la mafia, la politica e il potere e li ha messi sotto una lente d’ingrandimento. Scriveva gialli dove la soluzione spesso non arrivava, ma arrivava una certa incazzatura civile che oggi manca terribilmente.
E poi Salvatore Quasimodo, Nobel pure lui, che faceva versi come altri fanno respiri. O Gesualdo Bufalino, che scriveva poco ma quando lo faceva era come ascoltare Bach suonato da un ubriaco geniale. E non possiamo dimenticare gli artisti, Antonello da Messina, che ha fatto ritratti dove anche le sopracciglia raccontano storie e Renato Guttuso, con le sue pennellate rosso fuoco, che ti guardano storto anche dalla tela.

Il Verismo colpisce ancora: la patria degli scrittori è presente
Ma se ci spostiamo sempre di più nel catanese? Se vi parlassimo della bella Mineo, cosa vi viene in mente? O meglio chi? Mineo, incastonata tra gli ulivi come un gioiello dimenticato, è la culla di Luigi Capuana, l’altro padre del Verismo.
Qui la realtà è talmente concreta che quasi ti prende a schiaffi. Il suo spirito aleggia tra le vie strette, tra un caffè e un “Ma che mi dici?”, rendendo il borgo un piccolo laboratorio di verità letteraria. I più attenti osservatori avranno notato che l’immagine di copertina dell’articolo è proprio la sua villa, o meglio ciò che resta, nella splendida patria degli scrittori ovvero Mineo.