In Abruzzo è stata ritrovata l’ARABA FENICE d’Italia | Ormai tutti la considerano come la località TOP della regione, è uno spettacolo

Borgo moderno Abruzzo - foto wikimedia commons - trs98.it
Questo posto in Abruzzo è sinonimo della resilienza nel vero senso della parola. Chi lo visita si rende conto di come ci sia una magia unica.
L’Abruzzo è una terra che conosce il significato di “crollo” e quello di “rinascita”, spesso nella stessa giornata. Quando la terra balla da queste parti, lo fa con una certa passione: niente mezze misure. Eppure, tra macerie e polvere, le città abruzzesi hanno dimostrato di avere la testardaggine di chi non solo si rialza, ma lo fa con stile.
Prendiamo L’Aquila. Sembrava caduta in un sonno profondo dopo il terremoto del 2009, e invece oggi è un cantiere poetico a cielo aperto, un mix di gru e rinascita culturale, bar nuovi e pietre antiche che convivono come coinquilini in una sitcom.
Le strade del centro ora profumano di caffè e speranza. E qualche studente universitario ha anche ripreso a lamentarsi dei parcheggi: segno evidente che le cose migliorano. Ma la cosa più bella che riguarda gran parte delle città abruzzesi, è il sapersi rialzare. Essendo una regione ad alto rischio sismico, come dimostrato dagli anni, perdersi è un attimo ma risollevarsi non è così semplice. Eppure, qui, ci sono dimostrazioni di tangibili di come si possa risollevare alla grande dalle proprie ceneri.
Dalla distruzione alla rinascita abruzzese
Poi c’è Onna, minuscola ma simbolica. Distrutta quasi del tutto, oggi risorge con progetti internazionali, laboratori di pace, e un’ostinazione che manco tua nonna quando decide che “quest’anno si rifà il presepe, pure se manca la luce”.
Castelnuovo, Fossa, Paganica, nomi che il telegiornale ci aveva reso familiari per le ragioni sbagliate, ma che oggi si sono rimessi il vestito buono. Qui la ricostruzione non è solo di muri, ma di identità, comunità e panchine dove tornare a sparlare del vicino, come accadeva tanti anni fa.

L’Araba Fenice in Abruzzo
E poi c’è lei, Avezzano. Colpita da uno dei terremoti più devastanti della storia italiana nel 1915, è stata praticamente rifatta da zero. Ma mica alla vecchia maniera. No, Avezzano ha scelto l’eleganza del moderno, i viali larghi, l’urbanistica razionale.
Tanto che oggi è considerata uno dei borghi più moderni d’Italia ma non solo. Infatti, ormai, tutti la chiamano l’Araba Fenice d’Italia. Altro che passato: qui si guarda avanti, con l’aria di chi ce l’ha fatta e con marciapiedi abbastanza ampi da camminarci a testa alta. E magari pure con un gelato in mano.