Nella parte nord della Sicilia si erge la PICCOLA CATALOGNA | Qui tutti parlano in spagnolo, arancino si dice croqueta de arroz

Barcellona - foto flickr - trs98.it
A pochi passi da Messina nasce questa città che tutti considerano della Spagna. Una vera perla nel cuore della regione, che meraviglia.
Ci sono regioni che sembrano nate per guardarsi allo specchio e fare: “Ehi, ma io ti conosco!”. La Catalogna e la Sicilia sono così. Una è in Spagna, l’altra in Italia, ma entrambe sembrano scritte dallo stesso sceneggiatore: mare azzurro, città di pietra, gente con sangue caldo e dialetti che neanche Google Translate osa affrontare.
Prendiamo Barcellona, la catalana, regina dei selfie con la Sagrada Família sullo sfondo e il Passeig de Gràcia pieno di gente che fa finta di non aver visto i prezzi. Poi Girona, che sembra uscita da una fiaba medievale ma con locali che servono tapas gourmet.
E ancora Tarragona, con le sue rovine romane che fanno sembrare ogni aperitivo un’assemblea del Senato. Tutto condito da un orgoglio regionale che manco i palermitani quando si parla di arancine.
La Sicilia, terra di grandi meraviglie
E in Sicilia? Beh, qui la scenografia cambia, ma l’anima resta. Siracusa ha la stessa luce calda di Sitges al tramonto, Taormina potrebbe tranquillamente fingere di essere Cadaqués in un giorno di sole, e Palermo è come Barcellona dopo un paio di bicchieri di Nero d’Avola: un po’ caotica, tanto affascinante.
E poi ci sono i gesti, le mani che parlano, il culto per il cibo, le domeniche infinite e quel modo teatrale di raccontare anche solo la coda in farmacia. Due popoli che, pur divisi da qualche centinaio di chilometri e un paio di dogane, condividono la stessa sceneggiatura: passione, mare e drammi familiari. Ma qual è quindi questa piccola Catalogna in Sicilia? Scopriamola subito.

Piccola Catalogna in Sicilia
E ora, tenetevi forte. Perché in Sicilia c’è una Barcellona. Si chiama Barcellona Pozzo di Gotto, e non è uno scherzo. Viene persino soprannominata la piccola Catalogna della Sicilia, forse per il nome, forse per l’indole fiera e un po’ testarda. Manca Gaudí, ok, ma il carattere? C’è tutto. E pure il mare, le feste e quella voglia matta di essere sempre un po’ altrove, restando sé stessi.
A questo punto non resta che andarci e organizzare le prossime ferie estive in questo posto da sogno. Il vantaggio? Si trova nel nostro splendido Paese, niente passaporto e solo tanta genuinità come la Sicilia sa offrire.