Ritrovata una SPIAGGIA SEGRETA in Sicilia | Fino a 2 giorni fa non compariva nemmeno su Maps, che spettacolo

Spiaggia - foto pexels - trs98.it
Questa spiaggia è a dir poco meravigliosa. Andarci quest’estate è la scelta più logica da fare: in coppia o famiglia poco importa.
Tra le regioni più belle d’Italia non possiamo non menzionare la Sicilia, un posto che vale la pena visitare più e più volte nella vita, anche se sbagli città. Perché è proprio quando sbagli strada che inciampi nei segreti meglio custoditi dell’isola, le spiagge segrete. Quelle che non hanno parcheggio, ma hanno l’acqua trasparente come un gin tonic fatto bene.
Prendete la spiaggia di Calamosche, nella Riserva di Vendicari. Ci arrivi dopo una scarpinata che ti fa rivalutare le scelte di vita, ma appena vedi quel mare, capisci che sì, ne è valsa la pena. O Punta Bianca, vicino Agrigento. Una scogliera che sembra scolpita da un dio capriccioso e minimalista.
Nessun lido, nessun mojito servito con la cannuccia eco, solo vento, sole e un silenzio che rimbomba nelle orecchie abituate al traffico. Poi c’è la Baia di San Nicola a Lampedusa, talmente appartata che il tuo telefono si deprime per mancanza di campo. Una caletta piccola, sabbia chiara, acqua ferma come una bugia ben raccontata.
Cala del Bue Marino, altro tesoro marittimo siciliano
E ancora, Cala del Bue Marino a San Vito Lo Capo, più rocciosa di quello che si può immaginare, ma ogni tuffo qui è una poesia salata. Però come si fa a non visitare almeno una volta nella vita questi posti straordinari?
Sono posti che ti fanno sentire in colpa anche solo a postare una foto. Perché se ne parla troppo, non sono più segreti. E allora si tace, si finge di aver sbagliato sentiero, si dice agli amici che si è finiti lì per caso, seguendo un capretto randagio.

Ritrovata una spiaggia segreta in Sicilia
Ma adesso, tra le confidenze sussurrate nei bar di provincia, circola un nome nuovo, Le Solette. Una manciata di sabbia dorata incastonata tra i costoni aridi dell’agrigentino. Fino a ieri la conoscevano in tre: un pastore, un pescatore e forse il postino.
Ora qualche turista più avventuroso ci arriva, guarda attorno incredulo e sussurra: “Ma davvero esiste?”. Sì, esiste. E ora che lo sai, fai finta di niente. Quella che quindi chiamavano ‘spiaggia segreta’, ora è più che una suggestione.