CALTANISSETTA – L’ex pm Annamaria Palma al processo sul depistaggio delle indagini su Via D’Amelio

«Non abbiamo mai avuto idea della falsità delle dichiarazioni di Scarantino. Scarantino non ci diceva di non voler più collaborare con la giustizia, si lamentava della sicurezza, dei soldi, di questioni logistiche, ma solo di questo».

Lo ha detto l’ex pm Annamaria Palma, che indagò sulla strage di Via D’Amelio, deponendo al processo sul depistaggio delle indagini sull’attentato, in corso a Caltanissetta. Avevamo solo la certezza che la famiglia stesse tentando di minare la sua collaborazione o di inquinarne le dichiarazioni e pensavamo che possibili ripensamenti fossero indotti dalla famiglia. Come si sente dalle intercettazioni, alla famiglia che lo invitava a ritrattare lui rispondeva “io sono sicuro di quel che so”. Allora quella verità avevamo. Magari domani ce ne sarà un’altra, ma allora avevamo quella».

 
«Io non avevo notizia di suoi tentennamenti allora», ha aggiunto. Palma ha poi riferito che il falso pentito Vincenzo Scarantino aveva il suo numero di cellulare e la chiamava mentre era in una località protetta perché glielo aveva dato l’allora procuratore Tinebra.

LE LACRIME

“Io a questo Stato ho regalato il 50% della mia salute oltre all’affetto che mi ha fatto perdere di mio figlio per avere poi che cosa? Per essere indagata ingiustamente. Mi scuso, ma questo cosa non la tollero, soprattutto perché mi trovo nelle condizioni di dovere essere attaccata dai familiari del giudice Borsellino che io ho adorato, non la tollero perché profondamente ingiusta”. Scoppia in lacrime durante la deposizione la pm Annamaria Palma.

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