MAFIA – La Dia:”Mafia, Patrizia Messina Denaro indispensabile nelle comunicazioni col fratello latitante”

Sarebbe un elemento fondamentale per Cosa Nostra, Patrizia Messina Denaro, sorella del capo dell’organizzazione mafiosa siciliana, Matteo Messina Denaro, latitante e ricercato dalle polizie di tutto il mondo.

Lo scrivono nelle motivazioni i giudici del tribunale di Marsala, nell’ultima sentenza firmata ed in parte scritta dall’ex presidente Giaocchino Natoli. Lo scorso marzo i giudici marsalesi condannarono Patrizia Messina Denaro a 13 anni e Francesco Guttadauro, nipote della stessa e di Matteo, a 16 anni di carcere. Tre anni per Vincenzo Torino mentre, nello stesso procedimento erano stati assolti Antonino Lo Sciuto e Girolama La Cascia.

La Dia riteneva la sorella del boss al centro di una serie di attività mafiose ma i giudici ritengono che sia “rimasto indimostrato l’inserimento stabile e sistematico dell’imputata nell’organizzazione criminale” e quindi “del suo ruolo stabile”. Però la Patrizia Messina Denaro è stata decisiva “nello strategico comparto delle comunicazioni riservate tra Matteo Messina Denaro e gli altri associati detenuti”. La vicenda nello specifico riguarda Giuseppe Grigoli, detenuto e condannato in altro processo e ritenuto il prestanome dei boss. In carcere era circolata la voce che si volesse pentire ed era partita la richiesta, rivolta al superboss, di intimidirlo o eliminarlo. Attraverso la sorella, sposata con Vincenzo Panicola, anche lui coinvolto nelle indagini sui fiancheggiatori al latitante, che era riuscita a incontrarlo due volte “tra il 23 aprile ed il 3 maggio 2013, nonostante i serrati controlli”, e poi di nuovo fra il 3 maggio ed il 19 giugno, il boss fece sapere che Grigoli non doveva essere toccato. Quindi secondo i giudici in questo modo si veicolò tra i detenuti il messaggio di Matteo Messina Denaro.

 

 

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