AGRIGENTO – Anche Alongi lascia il PDL e si dichiara indipendente

Il PDL agrigentino continua a perdere pezzi.
In particolare, in consiglio comunale, dopo il passaggio di Giuseppe Di Rosa, vice presidente del consiglio, dichiaratosi prima indipendente e poi transitato nel “Megafono” di Crocetta, lascia il gruppo anche Geraldo Alongi, primo degli eletti del partito e capogruppo in consiglio comunale.
Alongi, ha comunicato la sua indipendenza attraverso una nota diffusa, attraverso i mezzi d’informazione, ai colleghi e alla cittadinanza.

Ecco di seguito il testo della nota

Con il presente comunicato, esprimo agli organi di stampa la mia volontà e la consequenziale decisione di dichiararmi Indipendente al Consiglio Comunale di Agrigento.

Le motivazioni che mi hanno spinto a tale consapevolezza, (seppur eletto tra le fila del Popolo della Libertà, di cui mi onoravo di esserne il capogruppo) sono tra le altre il rispetto dei miei elettori e il senso di responsabilità, che non potevano che portarmi a questa sofferta ma maturata decisione. Un divorzio politico per me ormai necessario e improrogabile.

Una decisione che scaturisce da un’oculata analisi della situazione politica. Gli assetti politici in Italia, e soprattutto in Sicilia, sono mutati e direi che ancora mutano.
Anche al Comune di Agrigento in questo periodo sono cambiati tutti gli assetti politici, con interi gruppi che dalla maggioranza si sono portati all’opposizione.
In sintesi, mal digerisco i nuovi inquadramenti politici nazionali, siciliani e agrigentini. Mi ritroverei a dover sostenere chi ieri ci voleva annientare politicamente. La grande ammucchiata nazionale (e soprattutto siciliana) non mi garba per nulla e questo mio atto, oggi, ne è testimonianza.

Se devo essere sincero, con me stesso soprattutto, non pensavo assolutamente che a distanza di appena qualche mese dalle elezioni comunali, mi sarei ritrovato a vagliare una situazione che mi porterà lontano e distante dal partito con il quale ho affrontato la battaglia comunale e successivamente, con forza, quella regionale.

Qualcuno potrebbe dirmi “è colpa della legge elettorale”, a questo qualcuno rispondo senza esitazione che è colpa solo dell’ambizione personale.

Alfano, che ho considerato, che considero, e che considererò persona intelligente e rispettabilissima, ha tentato la carta delle Primarie, è stato però stoppato e l’idea è andata in malora. Quelle in periferia andavano comunque fatte o quantomeno la base doveva essere interpellata. Tutto questo non è avvenuto e lo smarrimento politico, o se volete la delusione politica, mi ha portato a questa decisione irreversibile. “Così come Caligola aveva nominato il suo cavallo Senatore, così sembra essere andata all’interno del partito”.

La mia indipendenza politica oggi mi porterà ulteriormente ad una riflessione.
Con la speranza che la futura scelta politica che comunque andrò a fare, sia improntata su una democrazia interna e su una democrazia compiuta.

Ho un sogno, che è sempre lo stesso: lavorare alacremente per il bene degli agrigentini attraverso un’azione politica improntata da sempre sulla dedizione al prossimo e sulla Solidarietà Sociale.

Un ringraziamento e un affettuoso saluto ai miei colleghi del PDL al Consiglio Comunale che mi hanno sostenuto in qualità di capogruppo, nel segno di una immutata e immutabile amicizia.



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