Con 18 voti su 18 presenti il Consiglio comunale di Agrigento ha approvato nella seduta di lunedì sera un atto d’indirizzo “simbolico” rivolto al Governo nazionale perché modifichi l’articolo 38 del cosiddetto “Sblocca Italia” nella gestione delle attività di studio, coltura ed estrazione di gas e petrolio. Un provvedimento che, in
totale, sbloccherà una trentina di impianti, di cui gran parte off shore nella sola Sicilia. Il documento è stato votato alla fine di una seduta aperta del Consiglio comunale che ha visto la partecipazione di una porzione esigua della deputazione agrigentina (i deputati regionali Mangiacavallo, La Rocca Ruvolo, Fontana e Cascio e il senatore Ruvolo) e quasi nessun cittadino. Ad aprire i lavori è stata la relazione del riberese Domenico Macaluso, Ricercatore dell’Unione Europea Arch-Med, Responsabile del Nucleo Operativo Subacqueo Lega Navale di Sciacca e da tempo impegnato nell’individuazione delle attività vulcaniche nel canale
di Sicilia. *Intervista a Macaluso*.
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