CALCIO – RECUPERO SERIE A: Catania, assalto a vuoto

Un altro risultato positivo, un’altra occasione sprecata. Il Catania prosegue la propria striscia di incontri senza sconfitte, giunti a quattro, ma per la seconda volta in pochi giorni esce dal campo con la chiara sensazione di non aver raccolto quanto avrebbe potuto.

Dopo aver permesso all’Inter di risalire dallo 0-2 domenica scorsa, stavolta la formazione di Montella non capitalizza i 70 minuti trascorsi con l’uomo in più grazie all’espulsione di Pudil per proteste. Un bel vantaggio contro un avversario già in partenza inferiore sul piano della cifra tecnica e in netta difficoltà in classifica, dove occupa l’ultimo posto.

Eppure il Cesena riesce a resistere. Gli etnei non riescono a superare le barricate bianconere costruendo numerose occasioni da gol, ma peccando sempre di precisione nella finalizzazione della manovra e confermando di non possedere ancora il cinismo e la cattiveria agonistica necessari per completare un salto di qualità alla loro portata.

Il Cesena prova a puntare in avvio su corsa e aggressività, ma non va oltre due tentativi dalla distanza di Colucci e Parolo senza particolari pretese. E’ del Catania, invece, la prima chiara opportunità, non sfruttata da Bergessio, che triangola bene con Barrientos venendo però chiuso da Antonioli in uscita bassa.

I romagnoli sono nervosi, sin troppo. La tensione tradisce Pudil al 20′: espulsione per proteste. La decisione di Rocchi fa infuriare il tecnico Beretta, che pochi istanti più tardi viene allontanato dall’arbitro e segue il difensore ceco negli spogliatoi. I padroni di casa ricompongono la difesa a quattro con l’innesto di Rossi per Colucci costringendo però Mutu a partire da dietro e lasciando isolato Iaquinta in avanti.

Con l’uomo in più, gli etnei prendono in mano la gara affidandosi alla circolazione di palla e alle doti di palleggio degli uomini migliori. La sensazione è che la rete possa arrivare in qualsiasi istante, ma i tentativi di Marchese, Gomez, Almiron e Motta (sua l’occasione migliore: colpo di testa di poco fuori su punizione di Lodi) non centrano il bersaglio.

Il Catania aumenta la pressione nella ripresa e dopo quattro minuti si vede negare un rigore netto, molto simile a quello non accordato a Siena: Arrigoni, entrato al posto di Mutu, strattona Gomez in area, ma Rocchi opta per una punizione dal limite tra lo stupore dei rossazzurri.

Contro un avversario costantemente sulla difensiva, gli etnei tornano a rendersi pericolosi con un bel destro dal limite di Almiron che lambisce il palo dopo la deviazione di un difensore e soprattutto con uno spunto di Gomez sulla sinistra concluso da un appoggio indietro per Barrientos, autore di un tiro troppo centrale per impensierire Antonioli.

Ancora più grande l’opportunità che capita al Pitu al 25′, quando Bergessio vince un contrasto in area e serve il compagno, che da posizione invidiabile e senza avversari davanti piazza un sinistro che scheggia il palo. I minuti passano e la formazione di Montella capisce di dover forzare i tempi. Le palle gol fioccano: le botte di Bergessio e Lodi si perdono oltre la traversa, un altro spunto di Bergessio viene fermato da Antonioli, un sinistro di Llama imbeccato da Lodi su punizione non inquadra la porta.

L’ultimo tentativo è ancora di Bergessio: Antonioli blocca il sinistro dell’argentino e salva il pareggio. Il recupero serve solo a ristabilire la parità numerica. Almiron abbocca alla provocazione di Comotto, che simula una testata dell’argentino inducendo l’approssimativo Rocchi a estrarre il secondo cartellino rosso della partita.

FONTE: LA SICILIAWEB.IT

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