AGRIGENTO – Allarme droni al carcere di Agrigento: polizia e carabinieri perlustrano l’area esterna

Nuovi allarme droni nell’area esterna al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento dove, sia nella sera di lunedì con la rivolta dei detenuti in corso, sia ieri pomeriggio sono accorse le auto della polizia e dei carabinieri proprio perché erano stati segnalati dei droni che sorvolavano l’area a ridosso del muro di cinta dalla Casa circondariale di contrada “Petrusa”, e la zona di contrada “San Pietro”.

Né gli agenti della Penitenziaria, né la polizia di Stato e i carabinieri hanno trovato però nulla. Era andata diversamente invece lo scorso novembre quando la polizia Penitenziaria riuscì a bloccare un drone che trasportava 8 telefoni cellulari. E non era neanche la prima volta. Episodi analoghi si erano registrati a ottobre scorso e, prima ancora, a metà marzo. E prima di Natale erano stati sequestrati altri tre telefoni cellulari fatti arrivare all’interno della struttura carceraria.

Emergono ancora ulteriori particolari relativi alla rivolta scoppiata nel carcere di Agrigento nella serata di martedì. I protagonisti della plateale protesta sono stati detenuti catanesi e siracusani che, armati di bastoni, olio e acqua calda, hanno minacciato chiunque tentasse di avvicinarsi. Per nove di loro è scattato un nuovo arresto con le accuse di sequestro di persona, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Tutti sono stati posti in isolamento in attesa del processo per direttissima e di un successivo trasferimento in altra struttura penitenziaria.I detenuti, secondo quanto ricostruito, avrebbero pianificato la rivolta già da alcuni giorni.

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