AGRIGENTO – Consiglio straordinario sulla frana disertato [VIDEO]

Ancora una volta la città di Agrigento e in principal modo i diretti interessati, i residenti del Palazzo Crea sfollato per la frana del costone sovrastante lo scorso 6 marzo hanno disertato la seduta del consiglio comunale straordinario convocato, ieri sera, per l’occasione. Poco interesse, o forse, scoraggiamento verso una classe politica non all’altezza della situazione nel fronteggiare le situazioni di emergenza. Potrebbe essere questo il segnale lanciato, ieri sera, dagli abitanti, o meglio dagli sfollati del palazzo Crea ,al viale della Vittoria, le 63 famiglie costrette a sgomberare dalla propria abitazione dopo il crollo del costone che, per puro miracolo, non ci ha fatto scappare il morto. Il consiglio era stato convocato dopo la conferenze dei capigruppo consiliari, riunitasi lo scorso 10 marzo, e presieduta occasionalmente dal vice presidente del Consiglio, Giuseppe Di Rosa. Si voleva discutere la situazione dello stato idrogeologico del territorio della città di Agrigento con particolare attenzione, non solo per il viale della Vittoria, ma anche sui costoni di via Duomo, la zona della Cattedrale per intenderci e la via Papa Luciani.Tra i presenti nella seduta come era stato preannunciato nei giorni scorsi, l’associazione Punto e a capo che, con una lettera aperta, letta in Consiglio hanno evidenziato gli anni della speculazione edilizia, dove si è costruito in qualsiasi fazzoletto di terra, si è sbancato e innalzato senza ritegno.
L’invasione delle zone circostanti la città, per rispettare il vincolo archeologico e paesaggistico, continua ancora: colline di marna invase da costruzioni! Palazzi costruiti quasi sopra gallerie pericolanti si trovano vicino a San Giusippuzzu. Basta chiudere ogni tanto la galleria per essere sicuri che non diventi una trappola?
Strade diventano fiumi in piena e molti degli abitanti del Villaggio Mosè, temono per le proprie abitazioni, invase già diverse volte dal fango!
Che fine hanno fatto gli oneri di urbanizzazione che dovevano rendere quelle zone franche da allagamenti?
Poi, ancora hanno evidenziato l’acqua che fuoriesce, spesso, dall’Ipogeo adiacente la Chiesa del Purgatorio ex San Lorenzo e se ne scende allegramente lungo la Via Atenea?
Possibile che il comune non si interessi per niente di questa perdita?
Che dire dei sottopassaggi di Piazza Marconi, che sono periodicamente allagati, circostanza che noi abbiamo più volte segnalato?
E la questione: i capolavori del Serpotta, praticamente mangiati dall’umidità, nella Chiesa annessa al Monastero di Santo Spirito.
L’umidità ascendente all’interno della chiesa è tanta e tale, che sta danneggiando irrimediabilmente tutte le opere d’arte presenti. L’associazione Punto e a Capo, si domanda sul perchè della chiusura di Palazzo Tomasi. La Cattedrale di San Gerlando e il costone che sta franando. Ci è venuto un cattivo pensiero e lo vogliamo esplicitare:
E se ci fosse dietro una silente manovra dei poteri occulti della politica e altro.
Così risolviamo il problema..perchè verrebbe fuori una bella e grande torta di finanziamenti urgenti da spartire?
Ultima domanda posta dall’associazione:
A che punto siamo con la famigerata e tanto sbandierata (perché in parte finanziata) nuova rete idrica della città?

 

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *