AGRIGENTO – Dia, Cosa nostra è sempre viva

Nella relazione semestrale della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) sulle attività di polizia svolte nel 2° semestre del 2011, viene citata, con particolare rilevanza, la situazione criminale della provincia di Agrigento. La stessa relazione fornisce una mappa dettagliata, dei sette mandamenti presenti nel territorio agrigentino, uno ottavo in via di costituzione è stato cancellato dal blitz “Nuova cupola” e le attività illecite con cui Cosa nostra, nonostante i ridimensionamenti subiti per la consistente azione di contrasto delle Forze dell’Ordine, mantiene tuttora il controllo del territorio. Si rivelano significativi collegamenti con ambienti nord-americani che facilitano il traffico di sostanze stupefacenti. L’agrigentino e’ caratterizzato da una duplice geografia criminale: l’area centrale e occidentale, in cui predominano le famiglie agrigentine di Cosa nostra; e l’area orientale, in cui non tutte le organizzazioni dominanti appartengono a Cosa nostra, esistendo nella provincia gruppi mafiosi minori, come i stiddari e i paracchi. In particolare, la stidda, nonostante i ripetuti scontri con Cosa nostra, ha saputo trovare accordi e alleanze con le piu’ potenti famiglie mafiose. Meno incisiva e’ invece l’azione dei paracchi (Palma di Montechiaro, Favara, Canicatti’), organizzazione fondata su aggregazioni di tipo quasi tribale. La criminalita’ mafiosa agrigentina appare particolarmente impegnata nel traffico internazionale di droga, oltre che tra i principali interessi delle famiglie mafiose, oltre che a riscossione del pizzo da imprenditori e commercianti, si segnalano infiltrazioni nell’economia legale, specie nei settori della grande distribuzione alimentare, dello smaltimento dei rifiuti e della fornitura di calcestruzzo e materiali inerti. A conferma di tutto ciò alcune importanti operazioni di polizia, “Maginot”, “Dna”,”Iron Man” e importanti sequestri di beni a boss e affiliati. Nel secondo semestre da segnalare un’impennata degli episodi criminali: rapine 71 (60 primo semestre); estorsioni 21 (20); incendi 53 (27);danneggiamenti 94 (112);danneggiamento seguito da incendio 154 (148);sfruttamento prostituzione 4 (3).

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