AGRIGENTO – La prima domenica di San Calogero

Momenti di tensione all’uscita del fercolo per la prima domenica di San Calogero, la festa del copatrono più antica di Agrigento che ogni anno richiama migliaia di fedeli da tutta la provincia. La questura, pochi giorni fa, ha vietato, per motivi di sicurezza, di salire sopra il carro e occupare la scalinata e il sagrato della basilica, facendo venire meno una tradizione pluridecennale. Molti fedeli si sono rifiutati di adeguarsi alle disposizioni dando vita a un vero e proprio braccio di ferro e a inevitabili strascichi giudiziari.

La processione è iniziata con circa trenta minuti di ritardo perchè la scalinata era interamente occupata di persone. Alla fine il fercolo è uscito solo dopo la mediazione del rettore e l’intervento energico delle forze dell’ordine che hanno creato un cordone umano. Almeno un paio di persone sono comunque salite sul carro e si sono arrampicate sul simulacro violando l’ordinanza della questura.

L’attesa processione di San Calogero ha dato il via a una spettacolare dimostrazione di fede, con una folla di devoti che si è unita per celebrare questo importante evento religioso.Don Gerlando Montana Lampo, poi ha trovato una sorta di compromesso ed ha convinto i presenti ad allontanarsi dopo l’uscita del simulacro dalla chiesa. I fedeli sono rimasti lungo la scalinata, e dopo avere visto la statua varcare la soglia del Santuario, hanno lasciato lo spazio spostandosi nell’area soprastante. La polizia ha formato un cordone umano per impedire l’accesso alla zona vietata. Poco prima che San Calogero guadagnasse la scalinata, un neonato è stato spogliato e posizionato sulla sommità della statua per il tradizionale “affidamento” al Santo. La presenza di oltre 80 tammurinara ha reso l’atmosfera ancora più vibrante e coinvolgente ma quest’anno una tradizione radicata è stata modificata per garantire la sicurezza dei partecipanti. Niente baci al simulacro all’uscita del santuario, durante le soste lungo il percorso.

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