AGRIGENTO – Profumo di “tangentopoli agrigentina” all’ombra di Palazzo dei Giganti?

Un giro di tangenti ruoterebbe attorno al nuovo piano regolatore di Agrigento, che proprio stasera, avrebbe dovuto giungere all’approvazione delle linee guida per l’attuazione di alcune “prescrizioni esecutive”. La prova delle mazzette sarebbe in un pendrive. Si parlerebbe di tangenti per approvare il piano regolatore, che in una notte potrebbe far decuplicare il valore di terreni la cui destinazione cambierebbe da agricolo a edificabile. Gli agenti della Digos, coordinati dalla Procura della Repubblica di Agrigento, ieri mattina, sono arrivati in Municipio e si sono portati via tutto. “Visitati” l’ufficio di Presidenza, l’ufficio delibere, l’Utc e l’ufficio Protocollo. Sequestrate diverse carte che saranno passate al setaccio.
In particolare le “prescrizioni esecutive” riguardano le zone “Città istituzionale”, “Riviera Dune”, “Viale Cannatello”, “Mosè Mercato” e “Cugno Sala”. Al voto ci sarebbe stato anche un piano costruttivo, quello per la realizzazione di 154 alloggi sociali da parte di alcune società cooperative in contrada Palmentelle.
Poi c’è il vice presidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Rosa e i suoi comunicati stampa e i suoi post su Facebook. Soltanto alcuni giorni fa Di Rosa aveva parlato in conferenza stampa di “poteri forti che vorrebbero la testa di questo Consiglio comunale” e di un incontro avuto con Angelo La Russa, suocero di Marco Zambuto, ex sindaco di Agrigento: “Mi ha proposto di appoggiare la mia candidatura. Ancora oggi ci sono dirigenti che si incontrano con Zambuto. Ho la registrazione della discussione con suo suocero” aveva detto Di Rosa.
Affermazioni che non sarebbero sfuggite ai magistrati agrigentini.
Per questo motivo ieri pomeriggio Di Rosa è stato sentito come “persona informata sui fatti”. Un’audizione durata diverse ore, durante la quale si è parlato di “fatti diversi dalla vicenda delle commissioni consiliari”, come ha specificato lo stesso Di Rosa in un comunicato stampa diramato ieri sera.
I verbali che contengono le dichiarazioni di Giuseppe Di Rosa sono stati segretati dalla Procura.

Il vice presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, è stato ascoltato in Procura ad Agrigento per ben 6 ore. Lo stesso Di Rosa ha diffuso una dichiarazione alla stampa subito dopo l’ interrogatorio. Giuseppe Di Rosa afferma : “Sono stato a lungo sentito dall’autorità giudiziaria in relazione a fatti diversi dalla vicenda delle commissioni consiliari. Il contenuto del verbale delle mie dichiarazioni è stato secretato dall’autorità giudiziaria. Allo stesso vincolo di segretezza sono obbligato quale persona informata sui fatti. Pertanto non posso rilasciare dichiarazioni su quanto mi è stato chiesto e quindi non posso partecipare a dibattiti o trasmissioni televisive nel cui contesto potrebbero essere affrontati argomenti oggetto di quanto riferito all’autorità giudiziaria”.

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