BOLOGNA – Cellulari e sim in carcere, 50 indagati: ci sono anche 2 agrigentini
Cinquanta detenuti del carcere di Bologna, tra cui presunti esponenti di cosa nostra, ndrangheta, camorra e stidda, sono indagati nell’ambito di una maxi inchiesta – coordinata dalla Dda del capoluogo emiliano – per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Per gli inquirenti avrebbero utilizzato cellulari e sim, introdotti illegalmente nella struttura penitenziaria,avvalendosi anche della complicità di un’ avvocatessa, per ricevere ed effettuare chiamare dalle celle.
Il sostituto procuratore Roberto Cerrone ha notificato l’avviso di conclusione indagini e si appresta adesso a chiedere il rinvio a giudizio. Tra gli indagati ci sono anche due agrigentini. Si tratta di Antonino Chiazza, 53 anni di Canicattì, e Carmelo Nicotra, 40 anni di Favara. Chiazza è stato arrestato, ed è attualmente sotto processo, nell’ambito della maxi operazione Xidy sul mandamento mafioso di Canicattì. Nicotra è uno dei protagonisti della tristemente nota faida Favara-Liegi ed è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi lo scorso giugno. Nicotra peraltro nel 2017 scampò miracolosamente ad un agguato nei suoi confronti a Favara non rivelando mai l’identità dei suoi attentatori e non collaborando mai con la giustizia. I fatti contestati risalgono tra ottobre 2021 e maggio 2022.