CASTROFILIPPO – Il giornalista Salvatore Bartolotta candidato a Sindaco solo con un’amministrazione extraordinaria
Si avvicinano le amministrative e nei centri interessati dalle consultazioni cresce la fibrillazione. Il giornalista trentanovenne Salvatore Bartolotta, laureato in Filosofia, potrebbe accettare – dopo aver ricevuto, da più parti, la proposta – di candidarsi a sindaco della sua Castrofilippo. L’uscente Lillo Sferrazza ha annunciato, da tempo ormai, che non sarà in corsa per il secondo mandato.
“Voglio un’amministrazione extraordinaria – ha dichiarato – e non un’ordinaria amministrazione. Per la mia giunta penso a tutte quelle eccellenze sparse per l’Italia che qui hanno lasciato il cuore. Il massimo – ha continuato – sarebbe amministrare accanto ad oriundi castrofilippesi come il capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone, o come l’attore Gianfranco Iannuzzo. Ma penso anche a neo laureati nelle Università italiane che potrebbero mettere a disposizione della collettività il loro bagaglio intellettuale: un neo ingegnere potrebbe fare di Castrofilippo una smart city o un esperto in marketing potrebbe rilanciare l’imprenditoria agricola”.
Un’ipotesi di governo definita da alcuni visionaria, ma Bartolotta sta già raccogliendo e valutando i primi nomi. “Un sacrificio d’amore” lo definisce per costruire le basi di un ritorno definitivo e sostenibile per molti concittadini. Lo stesso potenziale candidato manca da quasi 10 anni dopo aver superato prima al Comune di Gela la selezione come capo ufficio stampa, e aver ricevuto oggi l’incarico alla Regione Siciliana come componente dell’ufficio di diretta collaborazione dell’assessore alle Politiche Sociali, Famiglia e Lavoro Mariella Ippolito.
Della proposta di governo di Bartolotta però c’è poco di politico. “Chi vede in me il simbolo del cambiamento non poteva essere deluso da vecchie logiche spartitorie – ha spiegato -. Anche sui candidati al Consiglio Comunale ho pensato ad una svolta epocale, assegnando loro un carico di lavoro, a prescindere dalla loro elezione o meno. Dodici come gli assessorati regionali, ognuno di essi dovrà seguire avvisi e bandi pubblicati a Palermo, così da intercettare risorse pubbliche in un paese che non può crescere solo con un bilancio comunale sempre più anoressico”.